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Un'onesta e proficua autocritica.

| Il cardinal Camillo Ruini, Presidente della CEI, riflette sul perché i giovani pare che si allontanano dalla Chiesa.

di Fernando Ciarrocchi.

E' questo il periodo canonico. La Chiesa italiana, solitamente, nella penultima o ultima settima del mese di maggio di ogni anno, celebra l'assemblea generale dei vescovi italiani.
L'attenzione dei mass media nazionali e internazionali è sempre polarizzata dalla prolusione pronunciata dal cardinale Camillo Ruini , Presidente della Conferenza Episcopale Italiana( CEI).

Negli anni scorsi, dato il periodo sempre prossimo alle consultazioni elettorali siano esse amministrative, provinciali, regionali , nazionali o europee, si sottolineava in maniera predominante l'aspetto politico dell'ampio intervento del cardinale , quasi si volesse, a tutti i costi, captare un implicita o esplicita indicazione di carattere elettorale proveniente dall' autorevole e prestigioso pulpito.

Quest'anno, oltre al solito richiamo a moderare i toni della dialettica politica tra i poli impegnati nell'agone politico, ha colpito la lucida e lungimirante capacità di autocritica messa in campo dall'alto prelato curiale quale massimo rappresentante dell'episcopato italiano.
Nel delineare una approfondito excursus sugli ultimi quarant'anni di catechesi tra adolescenti e giovani, portata avanti dalla Chiesa, grazie all'impegno e alla dedizione dei suoi pastori; però, nonostante le notevoli energie profuse, "i risultati sono stati piuttosto scarsi" , ebbene  con queste parole il cardinal Ruini ha fotografato esplicitamente la triste e attuale situazione italiana.
Le nuove generazioni si allontanano dalla fede cristiana, tranne quei giovani, sempre meno numerosi, purtroppo, che si trovano all'interno di gruppi e associazioni cattoliche.

Fino a poco tempo fa anche chi proveniva da una famiglia non praticante aveva modo di recepire un cristianesimo di base. 
Oggi, invece, fuori dalla stretta appartenenza ecclesiale  trova il vuoto. Questo quadro certo non consolante  del difficile rapporto tra giovani e fede ha un suo riscontro scientifico nella recente indagine sugli adolescenti e giovani appena pubblicata  dal titolo "Il volto giovane della ricerca di Dio" ( Ed. Piemme) curata dal prof. Mario Pollo della LUMSA che ha riscontrato una netta biforcazione tra i giovani appartenenti a gruppi o associazioni cattoliche e la stragrande maggioranza di giovani non praticanti che, ad esempio, di Dio hanno una vana idea, credono in una vita dopo la morte ma non come inferno o paradiso, bensì come  una "vaga luce in fondo ad un tunnel".

E', dunque, la triste conferma che nella vita e nella cultura dei giovani la religione, purtroppo,  pare non abbia molta importanza.
Tutto ciò potrebbe sconcertare soltanto qualche sprovveduto che per una ragione qualsiasi ha scelto o si trova a vivere da eremita, quindi, avulso dal mondo contemporaneo.
La mancanza della presenza dei giovani la si constata ogni Domenica alla Santa Messa, ancora, nelle molteplici attività pastorali delle parrocchie, tanto che spesso la frase ricorrente è " però gira gira sono sempre gli stessi , i giovani dove sono ? o davanti al bar o in altre faccende affaccendati ."

A questo punto non si può che accogliere con grande favore l'autocritica del cardinale Camillo Ruini, però tale autocritica per essere tale avrebbe dovuto anche contemplare un'altrettanta onesta e lucida introspezione , cioè a dire: la Chiesa riesce a farsi comprendere  ai giovani di oggi ? riesce ad essere un paradigma di questo tempo e proporsi ai giovani attratti dai mille e falsi idoli? Ancora, la Chiesa ha davvero interpretato alla luce del Vangelo i tempi che mutano al fine di esserne una sana complice quale baluardo di fede e sani valori ? 

Il Concilio Vaticano II è stato attuato secondo la spirito con cui è stato voluto dal lungimirante  Pontefice che fu Giovanni Paolo XXIII? Questo sono soltanto alcune delle possibili domande che possiamo farci; non si risolve tutto addossano ogni colpa alle spinte contrarie quali la secolarizzazione, la scristianizzazione, l'agnosticismo diffuso e il progressivo alleggerimento dei vincoli sacri.
I giovani difficilmente riescono più a trovare qualche punto di riferimento eccetto qualche sano Parroco di periferia o religioso impegnato  nelle nobili cause sociali.
Le folle oceaniche di giovani accorrono però quando c'è da  rendere grazie al Parroco dei parroci , il magnifico protagonista di questo secolo che risponde al nome di Sua Santità Giovanni Paolo II .

Il Papa è il più fulgido testimone della fede . ha cambiato il mondo , ha dimostrato che le dittature di qualsiasi coloro politico esse siano sono la più nefasta forma di mortificazione dell'uomo, di quell'uomo che è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.
Spesso si ha la sensazione che la sua voce, forte e autorevole, nonostante la veneranda età di 83,  anni,  sia sola in un deserto ma accolta, sentita e messa in atto dallo stupendo popolo di Dio.

La Chiesa, sequela di Cristo sulla terra, proprio per questa sua natura mistica e regale avrà sempre e comunque, nonostante tutto, la straordinaria capacità di attrarre nuove energie e in sintonia con il proprio magistero saprà navigare tra i tumultuosi flutti di questo nuovo  millennio così variegato, composito , ma tanto affascinante da essere vissuto.

Allora l'augurio che possiamo fare è : Ecclesia , ad multos annos!

29/05/2003





        
  



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