La Consulta Nazionale Antiusura torna a prendere una decisa posizione:"Chiediamo allo Stato, in controtendenza, che, come ultimamente è stato fatto per il fumo, venga promossa una campagna pubblicitaria che evidenzi i danni del gioco d'azzardo e che intorno alle scuole, in particolare nei rioni popolari, non venga promossa la pubblicità dei giochi d'azzardo e che, soprattutto, i ragazzi vengano educati ad un uso più responsabile del denaro, la cui mancanza è una delle cause principali del sovraindebitamento e del rischio di usura".

La Commissione finanze del Senato ha concluso l'indagine su giochi e scommesse ed è in corso l'iter per l'istituzione di nuovi casinò. In vista dei provvedimenti legislativi che dovranno essere adottati, la Consulta fa sentire la propria voce contraria al gioco d'azzardo con un lungo documento inviato a tutti i parlamentari.
Padre Rastrelli e Mons.D'Urso, rispettivamente Presidente e Segretario della Consulta, rilevano che da diversi anni si è andato costituendo in Parlamento un fronte 'pro gioco' convinto che i proventi da gioco sono e saranno più ancora, per le casse dello Stato, un guadagno netto, nell'attualità delle cose, necessario e che il gioco clandestino si combatte con il gioco legale.
Affermazioni ritenute errate sulla base di dati concreti.

Come già per il fumo - il monopolio frutta 23 mila miliardi di vecchie lire, ma lo Stato spende 27 mila miliardi per curare le malattie da fumo, con in più la morte di 90.000 persone l'anno!- così per il gioco i costi della riparazione dei danni supereranno certo i ricavi dei prelievi fiscali.
Legalizzare il gioco d'azzardo significa 'organizzarlo' o consentire di 'organizzarlo', favorendo ciò che, nocendo alla persona, alla famiglia e all'impresa, nuoce alla civile convivenza e all'economia stessa dello Stato e arricchisce solo chi c'è dietro 'le quinte'.

Il gioco d'azzardo non è 'cattivo' perché è clandestino, ma è cattivo in se perché rovina persone, famiglie ed imprese. E' cattivo, quindi, sotto il profilo economico, fisico e morale. La clandestinità è solo un'ulteriore 'aggiunta' di perversità.
Già lo Stato ha dato una forte spinta al gioco:
-con sei scommesse di milioni di euro settimanali;
-con l'autorizzazione all'apertura, per legge, di 1.440 sale da gioco sul territorio nazionale, dove sono consentite scommesse fino a 25.000.000 delle vecchie lire;
-con l'apertura, per legge, di 800 sale bingo su tutto il territorio nazionale, vera trappola per espropriare i pensionati, le casalinghe ed i giovani del loro bassissimo reddito di sopravvivenza;
-con il portare a tre estrazioni settimanali il popolarissimo gioco del lotto.
Al tutto si aggiunga la volontà di aprire altri casinò e tutto ciò quando l'Italia totalizza già il 9% dei giocatori mondiali, seconda in classifica solo agli Stati Uniti.

Da qui l'appello al Legislatore e al Governo sui quali incombe il dovere di provvedere e di servire il vero 'bene comune' della Nazione e del popolo. Lo Stato deve impegnarsi a combattere la malavita e tutti gli affari della clandestinità malavitosa. Per questo non deve incentivare il gioco d'azzardo, in profitto proprio o di pochi privati e a danno di tante persone.

Associazione Mons.Francesco Traini Per la prevenzione dell'usura - ONLUS