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Inquinamento da onde elettromagnetiche: un problema da non sottovalutare

| ASCOLI PICENO - L'ARPAM lamenta una scarsa informazione sull'effettiva pericolosità degli impianti di telefonia.

La problematica relativa all'inquinamento da onde elettromagnetiche, alla luce anche delle recenti disposizioni di cui al D.Lgs. n. 198/2002, meglio ricordato come decreto Gasparri, era stata già discussa dall'assessore all'Ambiente, Alessandro Galosi, dal Difensore Civico, Piersandra Dragoni, e dai dirigenti comunali competenti nel corso di una riunione tenutasi lo scorso 16 gennaio presso l'VIII^ Commissione Consiliare Ambiente.

Come è noto, il decreto liberalizza l'installazione delle antenne di telefonia mobile anche nell'ambito dei centri storici urbani anche in deroga agli strumenti urbanistici.

Numerose sono state le preoccupanti segnalazioni pervenute dai cittadini sia all'assessorato all'Ambiente e, direttamente, al Difensore Civico del Comune.

In occasione di quella riunione, la Commissione Ambiente, a conclusione dei lavori, aveva invitato l'Amministrazione ad interessare formalmente l'ARPAM al fine di conoscere le possibilità dell'Agenzia di garantire un monitoraggio  degli impianti di telefonia mobile, localizzati nel territorio comunale e nelle zone ad essi circostanti specificando la relativa tempistica.

Al tale fine, ieri, 25 febbraio,  l'assessore Galosi si è incontrato, presso il Settore Ambiente, con il responsabile della U.O.  “Radiazioni” dell'ARPAM Enzo Carpineta. All'incontro erano inoltre presenti: il presidente della Commissione Ambiente, Vittorio Fusetti, il Difensore Civico,  Piersandra Dragoni, il dirigente del settore Ambiente, Bruno Pagnoni, e il funzionario Sara Massoni.

Nel corso della riunione, molto proficua, il responsabile dell'ARPAM ha tenuto a tranquillizzare l'opinione pubblica in quanto l'Agenzia esercita un controllo sia preventivo, in sede di presentazione ed autorizzazione della richiesta di installazione dell'impianto di antenna da parte del gestore, sia durante l'esercizio dell'impianto.

L'ARPAM ha lamentato una scarsa informazione sull'effettiva pericolosità di questi impianti in quanto i limiti imposti dallo stato Italiano sono di gran lunga i più bassi d'Europa (20 v/m come valore limite e 6 v/m come soglia di attenzione). In altri paesi europei, invece,  come ad esempio la Germania, tali limiti sono fissati in valori anche 16 volte superiori a quello italiano. 

26/02/2003





        
  



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