Violenza negli stadi: la Questura di Ascoli Piceno prende provvedimenti.
Ascoli Piceno | Emesso DASPO per due ultras perugini.

1) B.S. di anni 47, è stato denunciato dalla Digos di Ascoli in collaborazione con quella di Perugia alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ai sensi dell'art.6 comma 1 della legge 401/89 per aver incitato alla violenza gli altri sostenitori perugini presenti nel settore ospite, nonché per aver usato violenza sulle cose. Allo stesso è stato imposto dal Questore di Ascoli Piceno un DASPO per la durata di diciotto mesi.
2) M.L. di anni 44, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno nonché sanzionato amministrativamente per la violazione del Regolamento d'uso dell'impianto sportivo "Cino e Lillo Del Duca" e della legge 24 aprile 2003 nr. 88, per aver ceduto la propria tessera del tifoso e il biglietto nominativo ad altro ultrà umbro, cercando, nel contempo, di eludere il controllo degli steward e della Polizia di Stato al fine di assistere comunque all'incontro, rivendicando un disguido circa il rilascio a suo favore di un accredito per la Tribuna ospite.
L'insistenza del sostenitore ha però insospettito il Responsabile della Sicurezza degli steward ed il Funzionario di Polizia Dr. Ciro Re preposto al settore ospiti: i quali, mediante un approfondito controllo nel circuito ticketing, comparato con le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dello stadio, hanno appurato che il biglietto di accesso era effettivamente stato comprato da M.L in una tabaccheria di Perugia il giorno precedente alla partita, ma colui il quale aveva materialmente effettuato l'ingresso in curva nord, riservato agli ospiti, era un soggetto diverso dall'indagato. Il sistema elettronico della biglietteria non poteva pertanto permettere il rilascio di un nuovo titolo sotto lo stesso nominativo, anche se di favore quale l'accredito per la Tribuna, in quanto già a sistema.
Tutte le attività e gli accertamenti sono stati svolti dalla Divisione Anticrimine della Questura di Ascoli Piceno diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato AMADIO Dr. Quinto.
Come é noto l'art. 2 del Regolamento d'uso dello stadio "Cino e Lilllo del Duca" prevede che l'accesso e la permanenza nello stadio sono consentiti solo ai possessori di idoneo titolo di accesso, che è personale e non può essere ceduto a terzi, salvi i casi e con le modalità previste dalla normativa in materia. Il titolo dovrà essere inoltre conservato per tutta la durata dell'evento e mostrato in qualsiasi momento a richiesta del personale preposto. La legge 2003/88 prevede che l'accesso o la presenza negli impianti in violazione del relativo Regolamento d'uso, quando la violazione comporta l'allontanamento dell'impianto ed è accertata anche sulla base della documentazione videofotografica o di altri elementi oggettivi, comporta la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 a 516 euro ed il daspo per una durata non inferiore a 3 mesi e non superiore a 2 anni.
Il tifoso perugino M.L, al quale è stata comminata dalla Divisione Anticrimine sia la multa che il DASPO di un anno, è stato comunque deferito alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per gli eventuali profili penali della vicenda.
Sempre in tema di misure di prevenzione il Questore di Ascoli Piceno Dr.Mario della Cioppa, anche su proposta dell' Arma dei Carabinieri, ha emanato dall'inizio dell'anno nr. 20 provvedimenti di divieto di ritorno. In particolare i soggetti destinatari sono cittadini di origine romena resisi responsabili di furti e accattonaggio, con particolare riguardo nella città di San Benedetto del Tronto (AP).
Come noto i provvedimenti in esame , previsti dal decreto 6 settembre 2011 nr.159, sono adottabili dal Questore nei confronti delle persone che, sulla base di elementi di fatto, risulti siano abitualmente dediti a traffici illeciti o delittuosi e da questi traggono, anche in parte, il provento di vita, ovvero siano dediti a reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minori, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. La violazione dei divieti imposti può comportare l'arresto o la denuncia in stato di libertà ovvero l'applicazione di una misura più grave.
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05/02/2016
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Betto Liberati