“Affittopoli” a Civitanova Marche: i cinque stelle attaccano l’amministrazione comunale
San Benedetto del Tronto | Lo scorso dicembre, il Movimento cinque stelle di Civitanova Marche ha richiesto al sindaco l’accesso ai documenti amministrativi relativi all’affitto di diversi locali pubblici di cui pare che il comune non abbia riscosso i canoni.
di Elvira Apone
Lido Cluana a Civitanova Marche
Costruita subito dopo la prima guerra mondiale in stile Liberty, la Pescheria di Civitanova Marche, un tempo centro del commercio del pesce fresco locale, viene oggi utilizzata per la vendita al dettaglio sia di pesce sia di ortaggi e frutta. Molti sono gli spazi, di proprietà dell’intera comunità, il cui affitto, però, già dal 2001, non è stato pagato al comune. Nemmeno dopo una revisione straordinaria dei crediti, che li ha stralciati nel corso del 2014, sembra che il comune sia riuscito a rientrare della somma dovuta che, a oggi, ammonterebbe ancora a trentaduemila euro.
Per quanto riguarda, inoltre, gli affittuari dei locali di Lido Cluana, il movimento cinque stelle ha rilevato una situazione analoga, che vede un’inadempienza nei pagamenti dei canoni di affitto in tutto il corso del 2015 per un ammontare totale di trentasettemila euro. Ricordiamo che si tratta di due edifici gemelli disposti simmetricamente nell’asse che congiunge il palazzo Comunale al mare attraverso piazza XX Settembre, eretti negli anni ’30 nel luogo chiamato Lido Cluana, dove sorgeva il primo stabilimento balneare di Civitanova Marche andato distrutto da un incendio. Dopo alterne vicende, nel 2003 un’operazione di restauro ha restituito alla città quest’altra significativa struttura in tardo stile Liberty, che oggi rappresenta un importante bene patrimoniale della città.
Siamo di fronte, dunque, a detta dei cinque stelle, a un ennesimo caso di “affittopoli”, sul quale il movimento sta cercando di fare luce, esigendo delucidazioni in merito da parte dell’amministrazione comunale. Le questioni aperte sono molte, soprattutto ci si chiede come mai il comune per tutti questi anni non abbia preteso i pagamenti per l’affitto di questi locali e perché, non essendo riuscito a incassarli dai vari affittuari, non abbia ritirato loro la concessione, come previsto dal regolamento, trattandosi, appunto, di beni patrimoniali dati in concessione.
Una somma considerevole, quindi, di cui il movimento cinque stelle ha più volte invitato il comune a rientrare, anche perché questo comportamento potrebbe ripercuotersi su tutti i cittadini, che si vedrebbero aumentare i prezzi di beni e servizi, se l’amministrazione non riuscisse a recuperare il denaro dovuto per l’affitto di queste strutture pubbliche.
Ci auguriamo, perciò, che questa volontà di chiarezza porti quanto prima a una risoluzione del problema, proprio perché la gestione della cosa pubblica, sempre e dovunque, deve essere fatta con senso di responsabilità, scrupolosità e trasparenza.
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16/02/2016
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