Quesiti sulla vendita azioni CARISAP
Ascoli Piceno | "In seguito alle notizie apparse di recente sulla stampa locale sulla fusione delle due banche del gruppo IntesaSanPaolo CARISAP e Banca dell’Adriatico, sorgono quesiti che ad oggi non hanno trovato risposte".

Fondazione Carisap
Uscita la notizia della fusione tra CARISAP e Banca dell'Adriatico, la Fondazione Carisap ha emesso un comunicato per precisare che nulla è stato ancora sottoscritto. Oltre alla notizia della fusione bancaria, ne è stata data un'altra: la vendita del pacchetto di azioni CARISAP s.p.a. di proprietà della Fondazione Carisap effettuata in favore del gruppo IntesaSanPaolo.
La definitiva dismissione delle azioni (pari al 34%) della CARISAP s.p.a. da parte della Fondazione è un fatto decisamente di rilievo nella vita economica locale, ma non è stato preceduto da alcun confronto con l'opinione pubblica, né a tutt'oggi la città è stata messa al corrente in modo trasparente del percorso che ha condotto a tale scelta.
L'obiettivo dell'uscita delle Fondazioni dal capitale delle Banche "conferitarie" era già previsto dalla legge 461/98 (art, 2 lett. c). Ma ciò che in questa occasione sembra del tutto mancare è la trasparenza sulle modalità e sulle condizioni alle quali l'operazione sarà - o è già stata ? - attuata.
Il patrimonio della Fondazione CARISAP (fondazione di origine bancaria F.O.B.) è destinato per legge e per Statuto (e non per generosa filantropia di chi ne ha la guida) a promuovere l'utilità sociale e lo sviluppo economico del territorio piceno (e non di altri territori). In base alla legge 153/1999, le fondazioni devono perseguire la conservazione del patrimonio, da amministrare osservando "criteri prudenziali di rischio".
Si è già detto di dubbi sulla diversificazione degli investimenti e sul difetto del criterio di rischio "prudenziale" con riferimento: agli oltre € 16 milioni che la Fondazione ha destinato ad un unico titolo azionario (GENERALI ASSICURAZIONI) con perdita secca nel 2011 per il crollo del valore del titolo; all'acquisto degli ultimi due piani di un grattacielo in costruzione all'EUR di Roma; all'assenza di prudente programmazione per l'acquisto nell'aprile 2011 dell'ex Cinema Olimpia, senza aver tenuto conto dei vincoli esistenti.
La scarsa trasparenza sulla vendita delle azioni CARISAP s.p.a. e le successive dichiarazioni rilasciate alla stampa da esponenti delle istituzioni locali, prive di elementi tecnici corretti, fanno sorgere molti dubbi. I cittadini piceni hanno il diritto di conoscere in maniera approfondita a quale prezzo e a quali condizioni avverrà, o è avvenuta, la cessione delle azioni perché non si tratta della gestione di un patrimonio personale.
Una malaugurata diminuzione del patrimonio della Fondazione sarebbe un danno per la collettività e il Sindaco di Ascoli dovrebbe essere il primo ad alzare il velo sugli aspetti che non ci sono stati resi noti per offrirli al necessario dibattito pubblico.
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03/09/2012
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Betto Liberati