La pena di morte è ancora applicata nel mondo?
San Benedetto del Tronto | "Perche' si uccidono le persone che hanno ucciso altre persone? Per dimostrare che le persone non si debbono uccidere?" Norman Mailer.
di Samuela Conti
Il potere dello stato si manifesta in tutta la sua forza, essendo incaricato di decidere eticamente e giuridicamente chi deve o non deve morire.
L'imposizione arbitraria di per sé trasgredisce i principi di uguaglianza e libertà manifestati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo e nonostante questo molti paesi nel mondo vantano l'applicazione di questo tipo di giustizia che sembra (apparentemente) impedire reati recidivi.
Favorevoli o contrari? I sostenitori ritengono di voler difendere la società liberandosi dei soggetti negativi, impedendo loro di commettere altri reati. I contrari si appellano alla moralità dei principi umanitari, secondo cui il diritto alla vita non può essere decisione dello stato, il quale , al massimo può tentare di rieducare o recuperare il condannato.
In Italia dopo essere stata abolita ad opera del ministro Giuseppe Zanardelli, fu re introdotta all'epoca del regime fascista nel 1930, poi nuovamente abolita con la proclamazione della Repubblica nel 1946. Nel mondo la pena di morte è applicata in 58 stati e continua a colpire anche persone che hanno commesso reati lievi rispetto all'omicidio (reati economici, etc).
Amnesty International dichiara che nel 2011 sono avvenute 676 esecuzioni. La crescita del numero dei condannati è risultato anche del gran numero di esecuzioni in Iraq, Arabia Saudita e Iran.
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10/04/2012
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