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Confcommercio ricorda la deroga per la somministrazione degli alcolici a Ferragosto

Ascoli Piceno | Fiori: no all'alcol perchè fa male e non perchè è proibito

La Confcommercio ricorda che le vigenti norme del codice della strada prevedono tra l'altro  per gli esercizi commerciali il divieto di vendita di alcolici e superalcolici dalle 24 alle 6; e per i pubblici esercizi (ristoranti, bar, pub, locali da ballo e di intrattenimento, ristoranti e bar negli hotel, agriturismi, circoli privati, fiere, sagre) il divieto di somministrazione dalle 3 alle 6. Ma questi divieti non si applicano per la notte tra il 15 e 16 Agosto (così come per quella tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio) per cui nella concomitanza del Ferragosto si può vendere e somministrare alcolici senza alcuna limitazione, anche se la "deroga" sarebbe stata più appropriata per la notte tra il 14 ed il 15 che è da sempre considerata quella clou della festività di metà agosto.

 

La Confcommercio ricorda altresì che comunque dal novembre del 2010 sono in vigore,  le  norme inerenti all’obbligo per bar e ristoranti, la cui attività si protrae dopo la mezzanotte, di detenere un precursore a disposizione dei clienti per il test alcolemico e di esporre le tabelle sugli effetti dell’assunzione di alcolici e che per questi obblighi non ci sono deroghe.  

 

"Le  norme del codice della strada in essere - sottolinea il direttore Confcommercio Giorgio Fiori -  hanno introdotto maggiori limiti sia per i cittadini, sia per gli imprenditori ed è quindi da apprezzare che sia stato aumentato il numero dei soggetti che gestiscono l’alcol, sui quali si abbattono le restrizioni. L’alcol e il modo in cui questo viene consumato – precisa ancora Fiori – è da considerarsi un fenomeno sociale e la Confcommercio anche nel difendere gli interessi dei propri associati, è comunque attenta al livello di responsabilità sociale, soprattutto quando le devianze riguardano la sfera giovanile". "L’esperienza però insegna – conclude Giorgio Fiori – che i divieti da soli servono a poco e che anzi possono produrre per paradosso l’effetto contrario a quello auspicato. Forse, piuttosto che vietare l’alcol sarebbe più efficace lavorare su un altro concetto: non bisogna abusare dell’alcol perché fa male e non perché è proibito".

13/08/2011





        
  



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