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Intervento sull’occupazione nel Piceno: attuale recessione e prospettive future

Ascoli Piceno | L’indice dello sviluppo economico è dettato dall’aumento del reddito pro-capite medio. Il reddito pro-capite medio aumenta con l’aumentare dell’occupazione.

Confapi

L'occupazione aumenta in primis con lo sviluppo dell'industria manifatturiera. L'industria manifatturiera è sotto scacco della globalizzazione che sposta queste industrie nei paesi a basso costo di manodopera lasciandoci disoccupazione e abbassamento del reddito pro-capite che ci indica la recessione. Come uscirne? Vi sono alcuni argomenti che in Italia ancora non si possono toccare (unico "eretico" rimane Paolo Savona dalle colonne del Corriere).

Si chiamano "messa in discussione del sistema Euro", "quanto ci rimettiamo con il continuare a sostenere la globalizzazione" e se "è giusto continuare a penalizzare così i nostri giovani senza speranze di occupazione". Tolti questi argomenti, di cui non si può ancora parlare prima che le masse scendano in piazza esasperate dall'aumento delle materie prime, (grazie alla speculazione finanziaria), dalla mancanza di posti di lavoro, (grazie alla globalizzazione) dall'aumento dell'energia e dal taglio degli stipendi grazie al "precariato", non ci rimane altro che parlare di "formazione", di "specializzazione" e di "innovazione". Siamo tutti convinti (pensiero "imperante") che con i fiumi di soldi spesi nella formazione si possa risolvere il problema dell'occupazione.

Ma per formare chi e per quali industrie? O è solo un parcheggiare disoccupati (allora siamo alla presenza di ammortizzatori sociali, il che non sarebbe neanche male). Il problema (a più ampio respiro-nazionale-europeo) si risolverà solo quando ci convinceremo che dobbiamo proteggere le nostre industrie dalla concorrenza sleale (costo della manodopera, mancanza di sanità e pensioni, condizioni di lavoro incivili) dei Paesi cosiddetti "in via di sviluppo" o "Paesi emergenti", che viaggiano ad aumento del PIL dal 4 al 9% l'anno contro i nostri zero virgola.....e che pretendono dazi sui prodotti che riusciamo a fargli importare per poi venire a esportare in Italia senza "spese", ma a spese di chi, qui, perde il proprio posto di lavoro.

Dobbiamo combattere con la "qualità" e "l'innovazione": giusto. Dobbiamo farlo. E ben vengano i corsi di formazione "mirati", nelle aziende, per raggiungere questi obiettivi. Ben vengano le "reti d'imprese", ancora troppo poche e mal funzionanti a causa di una "mentalità individualista" che attanaglia il nostro territorio. Da ammirare e sorreggere quelle aziende che hanno avuto la forza e la lungimiranza di "internazionalizzarsi": queste vanno aiutate e sorrette dalle istituzioni come Camera di Commercio (per la promozione) e la Politica (per facilitare i contatti con altri Paesi).

Nel nostro territorio sono indispensabili le infrastrutture, l'università, il polo tecnologico come formazione di "menti" capaci di "innovazione" e creazione di nuovi prodotti e attività che possano avere mercato grazie alla loro unicità.

Ma attenzione, "i Paesi emergenti" non stanno guardando, e con le ricchezze che stanno creando e un sistema creditizio che funziona e li sorregge, in quanto a innovazione, presto saranno al nostro passo, e allora se non si mette mano all'ordinamento dei mercati, tutto resterà vano e dovremo accontentarci di creare ricchezza attraverso il turismo, confidando nella bellezza delle nostre colline, del nostro mare, delle nostre montagne, parchi..............ma basterà a dare un futuro dignitoso a tutta la popolazione del Piceno? quando ci convinceremo che urgono provvedimenti strutturali per i quali vale la pena di scendere in piazza prima di aver finito i risparmi del nonno e la pensione del Papà?

18/06/2011





        
  



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