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La lenta riconquista degli Indiani d'America

Stati Uniti | Riflessioni sulle riserve indiane dopo il viaggio in Montana

di Raffaella Milandri

Riserva Crow

Verso il 1850, dopo molti spargimenti di sangue, le tribù del Montana capitolavano accettando l'offerta del Governo degli Stati Uniti : lo standard di 80 acri di terra di diritto per ogni famiglia e la cifra irrisoria di 10 centesimi di dollaro ad acro per cedere -forzatamente- i restanti acri. Questo "affare vantaggioso" permise agli Stati Uniti, in quegli anni, di regalare ai coloni che arrivassero per primi su quelle terre 3.000 acri a famiglia. Una disparità di trattamento davvero impressionante.

Nelle riserve indiane costituite venne proibito ai nativi americani di
1) parlare la propria lingua-solo l'inglese era ammesso;
2) praticare la propria religione- solo la religione cristiana era ammessa;
3) usare il proprio nome originale-solo un nome cristiano era ammesso.

Difficile immaginare che si possa fare di "meglio" per cancellare dalla faccia della terra un popolo e una cultura.

Eppure, con fierezza indomita, queste tribù indiane hanno resistito per centinaia di anni dalle prime invasioni:
nel 1978 hanno recuperato il diritto a preservare la propria religione (Freedom of Religion Act;la spirituale Danza del Sole è stata illegale fino agli anni '80) ;
nel 1990 il diritto a preservare la propria lingua madre
(Native American Languages Act) e a recuperare spoglie di antenati, oggetti sacri e parte del patrimonio culturale (Native American Graves Protection and Repatriation Act).

Risulta curioso e persino ironico come oggi, girovagando per internet, si possano trovare alcuni siti inerenti la cultura degli indiani d'America :
per dare al tuo cane o gatto un nome in lingua nativa americana
http://www.cats-central.com/cat-kitten-names/native_american_cat_names.html
per tradurre il tuo nome in lingua Cherokee
http://rumandmonkey.com/widgets/toys/namegen/3439/

Le problematiche delle riserve indiane oggi rimangono gravose :
la disoccupazione arriva al tasso del 70%, l'alcolismo è una piaga devastante, e molte terre all'interno delle riserve , di proprietà non-indiana, creano un monopolio sfavorevole alle risorse turistiche e del territorio.

I vari governi tribali stanno cercando di riacquistare queste terre, ma ora ciò che dovrebbe essere loro di diritto ha un prezzo esorbitante e ben lontano dai 10 centesimi di dollaro.

Durante i vari incontri che ho avuto presso i governi delle riserve indiane ovunque la stessa risposta: "Ci vorranno molti anni, ma riusciremo a ricomprare le nostre terre, per i nostri figli"


CHI E' RAFFAELLA MILANDRI

Viaggiatrice in solitaria e fotografa umanitaria, Raffaella Milandri, sambenedettese,
si dedica alla fotografia intesa come strumento di sensibilizzazione, denuncia e comunicazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali . Con particolare attenzione ai popoli indigeni. Dice la fotografa : "Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l'animo dei popoli" Raffaella Milandri si impegna altresì in campagne informative sul turismo responsabile con raccomandazioni a chi viaggia nei Paesi in via di sviluppo.

19/11/2010





        
  



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Nativa americana
Indiano Crow

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