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Un pomeriggio ad Ascoli Piceno.

Ascoli Piceno | Una passaggiata per Ascoli Piceno, alla ricerca di cultura e bellezza. Una forma di turismo culturale: ma con qualche crepa.

di Cristian Ciarrocchi

Sono le tre di pomeriggio ad Ascoli Piceno. Fa caldo.
Parlando delle bellezze della mia terra con amici venuti da fuori, ho di sovente citato la città come un grazioso patrimonio artistico, e allora perché perdere l'occasione, e non avviarci verso il capoluogo Piceno in visita ai suoi musei, alle sue splendide piazze, per le sue vie pallide ed eleganti.
E così facciamo.

Lasciamo la macchina vicino a Piazza Arringo: il parcheggio non è difficile da trovare data l'ora, nonostante in serata si terrà la prima giornata della Quintana, ma il costo sembra decisamente esagerato.
Oltrepassate le mura, Piazza Arringo dà un assaggio di ciò che la città offre e incomincia il nostro itinerario per Ascoli seguendo le istruzioni offerte sul sito del Comune, ed optiamo per l'iniziativa "Passeggiando e mirando ... l'arte": ovvero un offerta che permette con un unico biglietto di visitare tre meusei al prezzo di 8 euro (cinque ridotto).

La prima cosa che viene all'occhio è che nei tre musei non è compreso il museo di Archeologia: un peccato, ma è lì che ci dirigiamo.
Il costo è di due euro (un euro ridotto): entrati il giro dura all'incirca venti minuti, che si raddoppiano nell'inutile tentativo di tradurre in italiano, ciò che è scritto in ... italiano ... sulle targhe informative.
Probabilmente se avessero chiesto un offerta alla fine del tour, il museo avrebbe migliori proventi e magari qualche critica costruttiva.
Ma andiamo avanti: la Pinacoteca.
Il ricordo da bambino di questo museo è uno solo: bellissimo. E così appare : magnifico. Se non fosse per i preparativi di un matrimonio, che rompono la quiete e qualcos'altro, e ci spingono a non portare abbastanza attenzione ai dipinti.

Oltrepassiamo.
Da Piazza Arringo ci dirigiamo al Museo di Arte Contemporanea "O. Licini", passando per Piazza del Popolo in tutto il suo splendore, dove spendiamo vari minuti in foto e ricordi.
Arrivati al museo rimaniamo abbastanza delusi dalla qualità e dalla quantità di opere, che questo offre, ma qualche opera dello stesso Licini e qualche dipinto surreale ci riporta il buon umore, e ci portiamo avanti verso il Museo della Ceramica di Ascoli Piceno. E qui evito ogni descrizione, essendo invidioso del Cioè, che legge una ragazzina annoiata, che si aggira con i genitori nel sito, mentre noi letteralmente corriamo alla ricerca dell'uscita.
Poi arriva un bel gelato e la Quintana, ed Ascoli torna bellissima.

E viene da chiedersi se una città alla ricerca di un turismo di qualità, che poggia le sue basi sulla cultura e sulla bellezza, possa offrire al prezzo di otto euro, non calcolando le spese di parcheggio, una così spoglia offerta, che potrebbe essere colmata con la sola Pinacoteca, impossibile da apprezzare al pieno con l'allestimento di un matrimonio nella sua più bella sala.
Tornati abbiamo anche incontrato molte persone sulla scalinata della stessa intenti in foto e saluti. Che altro dire.

Viva gli sposi.

 


13/07/2010





        
  



1+4=
Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno

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