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Manuli, la critica di Confindustria ai sindacati dissidenti

Ascoli Piceno | Secondo la federazione l'atteggiamento conflittuale di alcune organizzazioni dei lavoratori è pretestuoso e dannoso per il mantenimento della competitività delle aziende

Il logo della Confindustria

Nella recente vicenda Manuli che ha riguardato lo smantellamento di un impianto obsoleto e meno efficiente rispetto a quello mantenuto in attività (in un reparto che continua a lavorare utilizzando una capacità produttiva di appena il 30% rispetto a quella totale, non incidendo in alcuna misura sull'efficienza produttiva attuale e futura), interviene anche Confindustria.

L'atteggiamento tenuto da alcune organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, viene specificato in una nota, contrasta apertamente con il concetto di moderne e corrette relazioni sindacali.

Secondo Confindustria di fronte ad accordi faticosamente raggiunti e rigorosamente rispettati, sottoposti ad ulteriore verifica anche da parte di terzi, si continuano a sostenere versioni non rispondenti alla realtà dei fatti.

Tutto ciò induce una serie di riflessioni.

L'elemento fondamentale per l'esistenza di un'azienda è la sua competitività.

I fattori da cui dipende la competitività sono diversi: alcuni di loro sono interni all'azienda stessa, tipicamente collegati all'attività, al prodotto ed al mercato di riferimento, altri dipendono da scelte e da provvedimenti nazionali, altri ancora costituiscono invece variabili gestibili dal contesto locale.

Per questo l'azienda si ubica o si mantiene laddove il territorio sia attrattivo.

Tra i fattori di attrattività del territorio rientrano sicuramente l'efficienza delle infrastrutture, la sensibilità e la reattività delle istituzioni, la semplificazione della burocrazia e la velocità dei provvedimenti, la diffusione della cultura del lavoro e la formazione, la considerazione del valore dell'impresa e la qualità dei rapporti sindacali.

Quest'ultima è quindi una delle variabili da cui dipende localmente l'esistenza e la sopravvivenza delle aziende e su cui possono incidere principalmente le organizzazioni come Confindustria e le organizzazioni sindacali locali.

Un sistema di moderne e corrette relazioni sindacali, basate sull'affidabilità reciproca, sul rispetto degli accordi e su comuni comportamenti positivi e funzionali ad obiettivi di crescita reale e di sviluppo è l'unico che può garantire qualità e valore aggiunto alle imprese, ai lavoratori, e alla collettività locali.

Confindustria vuole a tutti i costi percorrere la via di modernizzazione dei rapporti sindacali finalizzati allo sviluppo e alla competitività del territorio e delle aziende che scelgono di insediarvisi o di rimanervi, anche attraverso un incremento qualitativo e quantitativo dell'occupazione e lo farà con il sindacato che dimostri di condividere questo obiettivo.

Al contrario, sarebbe paradossale se alcune aziende decidessero di abbandonare il nostro territorio a causa di una conflittualità pretestuosa che quindi non mira ad ottenere risultati nell'interesse comune, ma che anzi procura gravi danni a livello occupazionale, diventando una criticità per la nostra provincia.

30/05/2010





        
  



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