Prove di Parità: una rassegna di eccellenze femminili a Palazzo dei Capitani
Ascoli Piceno | Ieri, in una conferenza organizzata dalla F.I.D.A.P.A, cinque donne hanno condiviso la loro brillante esperienza in ambiti professionali tradizionalmente maschili.
di Ugo Mancini
Il Capitano Laura Biancaterra
Proprio a dimostrazione di questo assunto, e per fare un punto a proposito delle tante barriere cadute che un tempo impedivano alle donne di accedere a carriere particolarmente delicate e importanti, si è svolto ieri, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani, un incontro con cinque donne che hanno condiviso la loro brillanti esperienze professionali in settori da sempre considerati atipici per l'universo femminile.
La conferenza, dal titolo Prove di Parità: eccellenza femminili nel tessuto sociale, è stata organizzata dalla F.I.D.A.P.A, acronimo che sta per Federazione Italiana Donne Arti Professione Affari. La Presidente della sezione ascolana, Maria Gabriella Lattanzi, in qualità di mediatrice del dibattito, ha spiegato come la F.I.D.A.P.A sia nata allo scopo di promuovere le attività delle donne, le loro capacità e la loro creatività. "Questo incontro - ha detto la Lattanzi - deve essere un messaggio per le nuove generazioni di donne, le quali possono raggiungere qualsiasi meta se lavorano con tenacia e non si fanno attrarre da vie troppo facili".
La prima esperienza che ci viene raccontata è quella della giovane Comandante Laura Biancaterra che da poco ha ottenuto i gradi di Capitano del 235° RAV Piceno, la quale ha dichiarato come ormai le istituzioni diano piena possibilità anche alle donne di compiere una scelta impegnativa come quella di intraprendere una carriera militare. "L'importante - ha tenuto a specificare l'Ufficiale dell'esercito Italiano - è che ci si impegni a fondo al fine di dimostrare che questa opportunità è meritata. Esistono sicuramente tante differenze fisiche tra uomo e donna ma è necessario che vi sia una parità assoluta di diritti e doveri. Parità che non è scontata, ma che deve essere costruita attraverso un duro lavoro giorno dopo giorno".
Particolarmente esemplare di come una sensibilità tipicamente femminile possa arricchire un ambiente lavorativo da molto tempo occupato esclusivamente da uomini è stata la testimonianza della Dott. Lucia Di Feliceantonio, attuale responsabile del carcere del Marino. La direttrice ha raccontato delle varie risoluzioni prese per migliorare la situazione del penitenziario come quella di istituire una formazione professionale diversa e specifica rispettivamente per il personale della sezione di massima sicurezza e per quello adibito ai detenuti comuni. Molto significative, poi, le iniziative volte ad avvicinare il carcere alla comunità organizzate insieme alle associazioni di volontariato, come quella di chiedere ai bambini delle elementari di regalare un loro giocattolo per rendere più accoglienti gli ambienti adibiti agli incontri dei detenuti con i figli.
Il Giudice Annalisa Gianfelice, ex GIP del Tribunale di Ascoli ed ora responsabile del Tribunale di San Benedetto, non si è mai posta la problematica di essere donna durante il suo percorso professionale. Ama il suo lavoro che le permette di migliorare la società ed anche in questo caso una sensibilità femminile può di certo aiutare: per esempio per decidere in merito ad una custodia cautelare. "A volte, purtroppo, siamo noi stesse a crearci degli ostacoli, poiché siamo noi donne le prime a bocciarci, a ritenerci inadeguate".
È l'immagine di una società diversa, invece, quella che appare dalle parole della Dott. Antonietta Pala, una carriera lunga 35 anni da cardiologo ed ora medico presso la Camera dei deputati. "Negli anni '70 si credeva che le donne potessero svolgere solo il ruolo di pediatra o anestesista. Quando ho iniziato il mio lavoro ho dovuto fronteggiare la sorpresa di alcuni colleghi e la diffidenza iniziale dei pazienti". Molte sono state le difficoltà incontrate, come la decurtazione dell'80% dello stipendio durante la maternità. "Eppure anche quello di medico è un lavoro in cui una donna può esprimere il meglio della propria personalità - sostiene la Dott. Pala - nella capacità di intuire certe problematiche e di saper consolare chi soffre, come molti uomini non sanno fare"
Ha concluso la rassegna di "eccellenze in rosa" il sindaco di Castel di Lama Patrizia Rossini. Il suo intervento si è incentrato soprattutto sul fatto che le istituzioni devono creare servizi che sostengano le donne in carriera, come orari più consoni o l'aiuto degli asili nido. Per lei è stato molto difficile conciliare il triplice ruolo di medico, sindaco e mamma, ma quando c'è la passione si può superare ogni ostacolo. "La carica di Sindaco - ha specificato la Rossini - ti mette a contatto diretto con la cittadinanza e le donne hanno un particolare modo di ascoltare ed affrontare i problemi con la loro femminilità che può solamente arricchire questa professione".
Sono seguiti gli interventi del Colonnello Annicchiarico, del Prefetto Minunni e del Giudice Agostini che hanno stimolato un interessante dibattito sul tema Pari Opportunità.
L'evento è terminato con il saluto finale del Sindaco Castelli che ha posto due temi di riflessione: eliminare il pregiudizio nei riguardi delle donne che scelgono di rimanere casalinghe ed educare un maschio inadeguato a colmare le assenze di una donna impegnata professionalmente.
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19/03/2010
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