Cosa Confartigianato vorrebbe dai Comuni
Ascoli Piceno | Meno tasse e adempimenti, risorse per le nuove imprese, rilancio del Piano Casa e dei lavori pubblici. Queste le proposte avanzate dalla Confederazione degli Artigiani a proposito dei bilanci comunali.
di Redazione
"La competitività delle piccole imprese - afferma Gilberto Gasparoni della Confartigianato - non può essere più sostenuta da soli, soprattutto in un periodo cosi complesso e difficile della congiuntura, servono interventi pubblici non una tantum. Le oltre 6.600 piccole imprese dei comuni del piceno rappresentano il comparto economico che più di altri si dimostra adeguato a superare l'attuale pesante congiuntura negativa che interessa tutti i comparti ma in modo più significativo il settore edilizio, manifatturiero e dell'artistico".
Per valorizzare questa straordinaria risorsa è necessario - secondo Confartigianato - realizzare una serie di condizioni quali: servizi pubblici efficienti, infrastrutture, viabilità e parcheggi nei centri storici, semplificazione amministrativa, formazione, innovazione tecnologica, facilità di accesso al credito e riduzione del peso fiscale.
"Coordinamento e concertazione con il Comune per promuovere il settore economico, produttivo, commerciale e turistico; sostegno più deciso alla creazione e allo sviluppo di nuove attività economiche; definizione di un'intesa tra mondo della piccola impresa e istituzioni pubbliche per accettare le sfide e cogliere le opportunità del mercato europeo e internazionale": queste le linee-guida individuate dalla Confartigianato per la stesura dei bilanci comunali.
E ancora: sconti sulle imposte comunali per i primi anni di attività delle imprese; costituzione apposito fondo comunale a favore delle neo-imprese come incentivo ed a copertura delle spese iniziali; attivazione di progetti di orientamento scolastico per conoscere più a fondo il mondo dell'artigianato, collegando cultura scolastica e cultura d'impresa; incentivi per la formazione dei giovani nelle imprese; presentazione di progetti sui "Centri Commerciali Artigianali naturali" per migliorare le attività nei centri storici; lotta all'abusivismo e alla concorrenza sleale. Non meno importante sarebbe per gli artigiani avviare lavori pubblici ed attuare il piano casa per ammodernare le nostre infrastruttura ed il patrimonio urbanistico e rilanciare l'intera filiera edilizia.
L'attesa delle imprese del settore è forte: "dagli Amministratori e dai responsabili degli Uffici tecnici dei Comuni ci si attende la massima collaborazione. Ciò vuol dire favorire la più ampia applicazione delle norma, ammettere più che vietare, accelerare più che rallentare i progetti e gli investimenti, perché il tempo in questa crisi, è un fattore sempre più determinate per la vita o per la morte di tante imprese". La Confartigianato da parte sua rinnova il suo impegno nell'ottica generale dell'interesse collettivo.
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11/01/2010
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