Avvalendosi di sofisticatissima strumentazione elettronica e dopo una minuziosa ricerca in diversi paesi europei ed americani, un gruppo di abili professionisti del crimine ha eluso e neutralizzato un complesso sistema di sicurezza posto a protezione di un caveau di un istituto di trasporto valori situato nel Foggiano. I ladri hanno trafugato 5 milioni e 350 mila euro, secondo informazioni fornite dalla squadra mobile di Ascoli Piceno. Sul luogo del furto nessun allarme è scattato né sono state lasciate tracce. Nei monitor dei vigilantes, tutto appariva normale.

Il piano era stato organizzato nel Fermano, dove il gruppo aveva un'importante base logistica in cui sono avvenuti diversi incontri. A Fermo è arrivata anche buona parte del materiale tecnologico utilizzato dalla banda. Dopo minuziose indagini a cui hanno collaborato Polizia e Carabinieri, dopo intercettazioni telefoniche in cui si parlava del fatto, uomini delle Squadre Mobili di Ascoli Piceno e Rimini coordinate con quelle di Foggia e Genova hanno rintracciato ed arrestato due degli autori: si tratta del cinquantenne Olinto Bonalumi, residente a Foggia ma domiciliato a Fermo e del trentenne della provincia di Rimini, Davis Tardini, che risulta essere il cervello informatico della banda.

A scoprire ed arrestare il terzo uomo, Francesco Luigi Orlando, 41 anni, ex titolare di una concessionaria di vetture di alta gamma a Porto San Giorgio sono stati i Carabinieri di Fermo in collaborazione con i N.A.S. di Ancona, mentre svolgevano attività investigative su u altro fenomeno criminoso sempre realizzato nel Fermano. Quest'ultimo risulta si sia recato diverse volte in Germania per reperire particolari grimaldelli e altri strumenti da scasso utilizzati nella rapina. Un'altro dei tre, Bonalumi, ha precedenti in quanto implicato, mesi fa, in un assalto ad un furgone portavalori, a seguito del quale si è verificata una sparatoria.