Fiamme in zona Fratte: un atto di guerra alle prostitute?
Sant'Elpidio a Mare | Incendio doloso nella tarda serata di ieri lungo la strada del sesso, forse una rivalità tra prostitute o il gesto esasperato di residenti della zona per allontanare le lucciole dal quartiere; un'azienda chiede più controlli e provvedimenti decisi.
di Pierpaolo Pierleoni

Fuoco a mezzanotte lungo strada Fratte a S.Elpidio a Mare, poco dopo la frazione di Bivio Cascinare. Il rogo è divampato nella tarda serata di ieri, l'origine è sicuramente dolosa perchè alle fiamme sono stati dati alcuni bancali di legno accatastati sul bordo della strada ed altri materiali. Un episodio che ha visto l'interessamento di Carabinieri, Polizia e Vigili del fuoco.
L'incendio non è stato particolarmente violento e non ha causato danni ad abitazioni, fabbriche o persone. Ma l'episodio fa discutere. All'origine di tutto la presenza sempre più frequente di prostitute nella zona, che sta iniziando ad esasperate tutti. Non ci sono ancora indizi sicuri, ma sembra probabile l'ipotesi che il fuoco sia stato appiccato da residenti nella zona come atto intimidatorio per allontanare le lucciole. Non è da escludere, comunque, che si sia trattato di un atto gesto tra gruppi di lucciole per una questione di rivalità di territorio.
Intanto lancia l'allarme la Tecnofilm Spa, azienda produttrice di compounds termoplastici con sede a pochi metri dall'incendio, che denuncia una situazione di grave degrado. Bruno Cardinali, titolare, e il figlio Roberto, segnalano "un'attività di prostituzione, intensificata negli ultimi mesi, alimentata da scarsa illuminazione, che non viene contrastata con adeguati provvedimenti. Ciò favorisce le attività illecite e un continuo pellegrinaggio di clienti, prostitute e protettori".
"A ciò si aggiungono gli incendi dolosi - continuano i titolari Tecnofilm, già due anni fa colpiti da un violento incendio che distrusse parte del fabbricato - divampati consecutivamente per due notti lungo la strada che è adiacente al perimetro aziendale. Incendi che naturalmente possono compromettere seriamente la sicurezza della Tecnofilm e della cittadinanza. Invitiamo le istituzioni a prendere adeguate contromisure. Nel frattempo, la Tecnofilm si vede costretta a pensare ad un presidio autonomo del proprio perimetro. Un costo ulteriore da sostenere per avere certezza di un diritto che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni".
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23/07/2009
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