Lotti Casabianca, Di Ruscio se ne lava le mani
Fermo | Il sindaco e l'assessore all'Urbanistica critici sulle concessioni edilizie nella zona costiera: "inutile polverone e preoccupante disinformazione: comportamento da irresponsabili".
di Francesca Pasquali

Un momento della conferenza di ieri
“Tutti quelli che hanno cantato ora trovino una soluzione giuridicamente e tecnicamente fattibile, il resto sono chiacchiere da bar”. E’ un Saturnino Di Ruscio amareggiato quello intervenuto ieri mattina alla conferenza indetta in Sala giunta per fare chiarezza sulla questione dei lotti alberghieri di Casabianca.
Con l’atteggiamento e le parole di chi, convinto di avere a cuore le sorti del territorio che amministra, ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare la costruzione dei quattro alberghi nella zona costiera, ma che ora davanti agli eventi e alla legge, non può far altro che tirarsi indietro e prendere atto dei fatti, il primo cittadino si è arreso, ma ha promesso “da ora in poi non farò più sconti a nessuno”.
Visto che durante la conferenza più volte è stata ribadita la mancanza (più o meno faziosa) di corretta informazione da parte dei media, il primo cittadino e l’assessore all’Urbanistica, Michele Rastelli, hanno ricostruito lo sviluppo della vicenda.
Fin dagli anni ’60 – hanno spiegato gli amministratori – i lotti in questione erano destinati al settore turistico, destinazione riconfermata dal Piano regolatore del 2000. Dopo l’approvazione, nel 2006, del nuovo Piano regolatore, la situazione è ristagnata fin quando soggetti privati hanno chiesto il rilascio di concessioni edilizie per la costruzione di quattro palazzi, ognuno alto 30-35 metri, da adibire a settore turistico-ricettivo-residenziale-commerciale (visto che le zone interessate sono ‘turistiche’, solo una modifica al Piano regolatore avrebbe consentito la realizzazione del progetto).
A questo punto il putiferio. Le associazioni ambientaliste, definendo le zone ‘aree verdi’ e non vedendo di buon occhio una conversione commerciale dei lotti hanno organizzato riunioni, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica. “Quattro palazzoni di simile altezza – si è detto – arriverebbero perfino a coprire il sole a turisti e locali in spiaggia nel periodo estivo”. Ma restano pur sempre lotti turistici. Quindi quattro alberghi potrebbero essere la soluzione. Nessuna variazione al Piano regolatore, tutto rimane com’è. Ma le strutture turistiche già attive come prenderebbero la novità? Le nuove costruzioni aumenterebbero il turismo o i malumori intestini? Bisogna poi considerare, come ha fatto ieri Di Ruscio che “i nuovi alberghi lavoreranno solo 40 giorni l’anno, ammettendo che riescano a fare il tutto esaurito, e gli altri giorni?”.
Impraticabile un esproprio – troppo oneroso per le casse comunali – l’Amministrazione mette sul tavolo la sua alternativa: investire nella riqualificazione della zona, puntare su marciapiedi nuovi, ristrutturare piazze e costruire abitazioni. I cittadini sarebbero soddisfatti, i turisti, attratti dalle novità, passerebbero volentieri qualche giorno a Casabianca, spenderebbero, e l’economia riprenderebbe a girare.
Poi arriva la richiesta ufficiale di concessione edilizia: gli acquirenti ci sono e nei quattro lotti turistici costruiranno alberghi. Il Comune storce il naso, ma la legge parla chiaro. In municipio arriva anche una richiesta di sollecito. Non è più possibile temporeggiare, non esistono ‘validi motivi’ per farlo. Qualcuno sarà contento. Qualcun altro no. Come sempre.
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01/02/2009
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