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Ad un anno dal crollo di Tallacano ancora non si conoscono i responsabili

Ascoli Piceno | Il commento è del direttore Confcommercio, Giorgio Fiori.

di Redazione

Giorgio Fiori

"Pur essendo nel pieno delle festività Natalizie in cui si presume che si vivano giorni un po' più sereni il pensiero non può non tornare all'infausto ricordo di quel fatidico 28 dicembre 2007, quando per il crollo del pontino di Tallacano il Comune di Ascoli e quelli dell'intera vallata del Tronto, rimasero per più giorni e nel clou delle stesse festività natalizie, senza acqua con tanti disagi per tutti i nuclei familiari, ma soprattutto per tante attività commerciali e di pubblico esercizio, messe in quei giorni di possibili maggiori introiti, letteralmente in ginocchio".

Ecco il commento del direttore Confcommercio Fiori, che ripensando a quei giorni di apprensione e di vera angoscia, "vissuti in prima persona vicino alle imprese associate", stigmatizza che "purtroppo a distanza di un lungo anno ancora non si conoscono i responsabili degli ingenti danni subiti dai titolari di bar e ristoranti ed esercizi commerciali in genere e siamo pertanto ancora in stand by con le nostre azioni risarcitorie, pur ricevendo continue sollecitazioni da titolari di imprese, che hanno subito dei danni e che, giustamente, pretendono di essere adeguatamente risarciti".

"Abbiamo inizialmente tentato di percorrere, ricorda Fiori, la via della azione risarcitoria collettiva (per la prima volta si parlò della Class Action di Ascoli, come evento nazionale) che poi accantonammo perché non ancora percorribile (ed anche recentemente è stata nuovamente prorogata) per poi ripiegare sulla via della più fattibile conciliazione collettiva, che però è tutt'ora bloccata. Con l'indagine conoscitiva posta in essere a ridosso di quei giorni, individuammo circa 70 imprese realmente danneggiate dall'evento le quali ancora oggi attendono risposte, pur essendo difficile quantificare il danno economico patito da ogni singolo operatore". "Non si dimentichi infatti, aggiunge il direttore, che l'acqua dei serbatoi si esaurì ben presto per l'emergenza protrattasi per più giorni e che nonostante i tempestivi rifornimenti "volanti" alcuni esercizi furono costretti addirittura a chiudere, anche per l'inagibilità delle toilettes".

"Noi della Confcommercio, conclude Fiori, non abbiamo mai accusato nessuno di essere responsabile di un tale disastroso evento e lo ribadisco a chiari note anche in questa circostanza, ma certamente l'episodio non potrà cadere nel dimenticatoio per cui attendiamo di conoscere al più presto le risultanze delle inchieste in corso, per la giusta tutela delle imprese rappresentate e con l'auspicio che quanto meno nel frattempo siano stati posti in essere tutti i più opportuni provvedimenti per far si che la città, il suo interland e le imprese commerciali non possano più essere messe in grave difficoltà dalla rottura di un tubo d'acqua".

28/12/2008





        
  



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