La Regione Marche punta dritta sull'Europa
Ancona | Su proposta del vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, la Giunta ha approvato il disegno di legge regionale sugli obblighi derivanti dallordinamento comunitario.

vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie Paolo Petrini
"La Regione Marche - sottolinea Petrini - si è voluta dotare di questo strumento allo scopo di facilitare, con un unico atto, l'adeguamento delle varie leggi regionali alle normative comunitarie nei vari settori che sono di competenza delle Regioni. Inoltre le Regioni in Italia stanno da tempo lottando perché venga a loro riconosciuta la possibilità di partecipare alla formazione del diritto comunitario anche nella fase ascendente, con la presenza di propri rappresentanti nelle delegazioni trattanti nei vari comitati e gruppi di lavoro a livello comunitario. La realizzazione del vero federalismo passa anche per questo riconoscimento. Informazione ambientale, sicurezza, pari opportunità, semplificazione amministrativa, agricoltura, biologico sono i settori in cui con questa prima legge comunitaria siamo intervenuti per armonizzare la normativa regionale con le direttive di Bruxelles. Facciamo anche fronte ad alcune procedure di infrazione attivate, soprattutto su discariche, inquinamento atmosferico e idrico".
La proposta, nata dalla collaborazione fra strutture della Giunta e del Consiglio regionale, prevede una modifica della legislazione regionale attualmente in vigore, calibrata sugli obiettivi dell'Unione europea.
In alcuni settori, come l'informazione ambientale, la Regione Marche ha precorso le disposizioni europee: dal 1987 infatti esiste una legge regionale sul libero accesso alle informazioni ambientali.
Le direttive a cui la Regione fa riferimento per le nuove disposizioni sono la 2003/4 sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale, la 2003/105 sul controllo degli incidenti con dispersione di sostanze pericolose, la 2006/54 sull'attuazione del principio di pari opportunità in ambito di occupazione e impiego, la 2006/123 relativa ai servizi nel mercato interno e la 2008/62 nella quale sono contenute deroghe per l'ammissione di varietà agricole adattate alle condizioni locali. La proposta di legge prevede infine anche la modifica della disciplina relativa alle produzioni animali biologiche (regolamento della Commissione Ue 2008/889). In relazione a queste, infatti, prima dell'emanazione delle disposizioni europee, la Regione Marche al fine di garantire comunque elevati standard qualitativi, aveva disposto che le aziende di trasformazione e quelle zootecniche dovevano attenersi - per essere iscritti agli elenchi regionali degli operatori di agricoltura biologica - ad appositi disciplinari approvati dalla Giunta. Una disposizione non più necessaria, ora che la stessa Commissione Ue ha individuato con regolamento obiettivi, principi e norme applicabili alla produzione animale biologica.
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24/11/2008
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