La città ricorda Joyce Lussu
Fermo | A dieci anni dalla morte della poetessa marchigiana, un incontro per ascoltare le testimonianze di chi l'ha conosciuta e ne ha condiviso pensieri e azioni.
di Redazione

Un'immagine di Joyce Lussu
“E’ stata un riferimento importantissimo nella mia vita, ho vissuto la sua morte come l’abbandono di una madre”. Con queste parole Licia Canigola, assessore alle Pari opportunità della Provincia di Ascoli Piceno, ha introdotto il suo ricordo di Joyce Lussu.
Alla poetessa, scomparsa nel 1998, è stato dedicato l’ultimo appuntamento di Biografie, un viaggio nel mondo della scrittura femminile, ciclo di conferenze promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno.
In una lettera densa di ricordi Canigola ha ripercorso i momenti più significativi trascorsi insieme alla scrittrice di origine anglo-marchigiana: la candidatura nelle liste dei Verdi durante le Regionali del 1983; i viaggi per scuole e centri sociali italiani discutendo di storia, sviluppo sostenibile, resistenza e ambiente; la casa di San Tommaso – punto di ritrovo per intellettuali e militanti della zona – in cui l’assessore sì trasferì per un periodo.
Intellettuale e scrittrice, ma non solo. Joyce Lussu partecipò, infatti, in prima persona alla Resistenza italiana e nel dopoguerra fu decorata con la medaglia d’argento al valore militare.
Attiva sostenitrice di numerose cause sociali e ambientali, non mancava di una efficace capacità analitica. “Era in grado di vedere con chiarezza ciò che gli altri non riuscivano a vedere”, ha affermato Olimpia Gobbi, assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno, riferendosi ad alcune opinioni sostenute dalla poetessa. “A chi frequentava la casa di San Tommaso i suoi pensieri a volte sembravano eccentrici – ha continuato Gobbi – ma a distanza di dieci anni, la loro correttezza emerge con forza. Basti ricordare le sue opinioni, assunte a metà degli anni ’80, riguardo l’economia finanziaria che in breve avrebbe distrutto l’economia reale”. Incredibilmente attuale…
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23/11/2008
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