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Continua lo sciopero dei pescatori dopo Bruxelles

San Benedetto del Tronto | Tornata nella mattinata la delegazione di pescatori sambenedettesi dopo l’incontro con le istituzioni comunitarie.

di Cristian Ciarrocchi

Il porto di San Benedetto del Tronto

Accolto nella tarda mattinata, tra applausi e saluti, il pullman della delegazione dei pescatori sambenedettesi, tornati dall'incontro tra le maestranze del bacino del Mediterraneo e le varie istituzioni europee.

Nonostante l'insuccesso dell'incontro tenutosi nella giornata di ieri a Bruxelles, seguito da scontri tra le forze di polizia e le rappresentanze francesi dei pescatori, continua ad essere alto l'umore e la tensione che si respira oggi al porto di San Benedetto del Tronto, bloccato per uno sciopero ad oltranza a causa dell'eccessivo rincaro del carburante per i motopescherecci.

Dopo la disfatta europea si terrà nei prossimi giorni un incontro a Roma tra il Ministero dell'agricoltura e della marineria e le rappresentanze dei lavoratori impegnati in questo settore, così duro e difficile, ma prezioso sia per l'economia locale che nazionale.

"Le nostre sono richieste possibili; se siamo riusciti ad arrivare fino a questo punto è merito del nostro orgoglio, ma ora basta" ha dichiarato Antonio Grossi, rappresentante dei pescatori della nostra città.

In effetti i rincari, progressivi e massacranti per il settore, che dal 2002 ad oggi sono stati del 240%, sono arrivati ad un prezzo troppo elevato per un settore commerciale: 0,77 euro.

Dopo il blocco totale del prodotto nazionale, verificatosi tra l'altro anche nel Portogallo, Francia e Spagna, ora i pescatori minacciano di bloccare anche la vendita del prodotto estero: "Questo è solo l'inizio!" intima uno di loro.

Dal racconto di uno dei pescatori che ha preso parte allo sciopero di Bruxelles, Alessandro Grossi, si è appreso che la marineria italiana non ha preso parte agli scontri, mantenendo il controllo della situazione e che inoltre è mancato l'appoggio dei loro colleghi spagnoli e portoghesi, bloccati alla frontiera per questioni di ordine pubblico.

Inoltre è stato reso noto che sono stati presi contatti con le altre marinerie tra cui quella francese e quella spagnola: questo sciopero che sembrava di entità nazionale, probabilmente assumerà in breve tempo una grandezza di tipo comunitaria per la salvaguardia di un settore troppo importante per tutta l'economia del Mediterraneo.

05/06/2008





        
  



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