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Vicino alle famiglie dei lavoratori Sadam, nella speranza che si risolva al più presto la questione.

Fermo | Messaggio di solidarietà di monsignor Luigi Conti per i lavoratori dello zuccherificio Sadam.

"Il 15 marzo, la Chiesa anticipa la festa di San Giuseppe. Ho celebrato con il cuore attento ai lavoratori della Sadam. Ho seguito con apprensione crescente la vicenda dello zuccherificio di Campiglione. Ci sono famiglie che vivevano di questo lavoro. Grandi sono le incognite sul loro futuro. La Dottrina sociale della Chiesa afferma che il lavoro è un diritto fondamentale, un bene per l'uomo.

Esso è necessario per formare e mantenere una famiglia. È «il fondamento su cui si forma la vita familiare, la quale è un diritto naturale ed una vocazione dell'uomo» (Giovanni Paolo II, Centesimus Annus). Esso assicura i mezzi di sussistenza e garantisce il processo educativo dei figli. È, pertanto, molto più che un modo per guadagnarsi da vivere. È la stoffa dell'uomo, la modalità per affermare se stessi, la propria identità, i propri ideali. Un uomo senza lavoro, non è solo un uomo povero, è un uomo che si spegne interiormente, che si sente solo, abbandonato, inutile. Anche Gesù lavorò nella bottega del padre, Giuseppe. Ecco, perché dobbiamo compiere ogni sforzo perché il lavoro non manchi ai giovani come non manchi agli adulti.

Il lavoro è anche il modo concreto per contribuire alla costruzione di una società più giusta, per far vivere la nostra città, la provincia, la nazione. Esso ci rende cooperatori della creazione ed è quindi anche un dovere in una comunità solidale. Nessuno deve essere condannato a vivere a spese degli altri anzi tutti siamo chiamati a condividere i frutti del lavoro con «chi si trova in necessità» (Ef 4,28).

Quanto allo stabilimento Eridania Sadam di Fermo, atteso che il progetto di riconversione ha visto riconosciuta e accertata la compatibilità ambientale, nutro la speranza che si pervenga ad una soluzione positiva, con l'impegno di tutti i soggetti coinvolti: la proprietà, le istituzioni, i sindacati e anche la comunità cristiana. I problemi della nostra terra vanno risolti insieme, accantonando le ideologie, guardando in faccia, invece, la realtà. Guardando in faccia le persone.

Sono vicino alle 94 famiglie che hanno perso il lavoro e a tutte quelle che lavoravano nell'indotto.
A tutti auguro una serena Pasqua di speranza."

17/03/2008





        
  



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