Un incontro tra sindacati e primo cittadino di questa mattina ha ribadito nuovamente la preoccupazione di tutti gli attori coinvolti nel settore agroindustriale.

La Cgil si dice "Seriamente in pensiero per il futuro, che oltre a essere incerto per la Foodinvest e la Marollo lo è per tutto il settore".

L'indotto, la logistica, la distribuzione, lo stoccaggio e la semina stagionale rischiano di essere un ricordo lontano.

Vagnoni della Cgil ammette scuro in volto che "Mancano 15 giorni, utili a prendere seri provvedimenti per arginare la crisi profonda."

Tolto questo settore infatti, nel Piceno rimarrebbe soltanto il terziario. Purtroppo le commissioni delle multinazionali non aspettano. Molti ordini potranno essere soddisfatti in altre parti, addirittura fuori dall'Italia, se la crisi decidesse di trasformarsi in morte accertata.

Sulla faccenda Foodinvest interviene oggi anche l'Ugl, che ritiene necessario un "Intervento del Ministero delle Attività Produttive, che convochi a Roma le parti e attivi un ultimo tentativo per sciogliere i nodi che stanno portando alla chiusura dell'azienda, alla perdita quindi di tanti posti di lavoro.