Crisantemi: occhio al prezzo
San Benedetto del Tronto | Per la ricorrenza dei defunti la Cia di Ascoli mette in guardia i consumatori dai rincari ingiustificati dei crisantemi
di Luigina Pezzoli
Occhio al prezzo, la Cia-Confederazione italiana agricoltori di Ascoli avverte i consumatori a fare spese oculate e non cadere nelle mani di speculatori nell’acquisto dei crisantemi per la ricorrenza dei defunti, il 2 novembre. Tale ricorrenza, infatti, fa lievitare ad arte i prezzi dei crisantemi, fiori legati fortemente a questa tradizione e la Cia evidenzia come in questo particolare periodo dell’anno il crisantemo raggiunga al consumo cifre elevate e non certo rispondenti alla realtà.
Secondo i dati diffusi dalla Borsa Merci di San Benedetto del Tronto i prezzi dei crisantemi sono lievemente diminuiti rispetto al precedente anno: i crisantemi da vaso 17 cm passano dai 2,7 al 2,5 euro, quelli da 22 cm da 5,5 a 5,2 euro, quelli da stelo da un minimo di 0,550 a 0,5 euro ad un massimo di 0,65 a 0,6 e quelli da mazzetteria da un minimo di 1,3 a 1,25 euro e da 1,45 a 1,4 euro.
«Dal campo al mercato al consumo – dichiarano dalla Cia provinciale - i prezzi dei crisantemi lievitano, visto che al dettaglio le quotazioni variano da 1,5 euro a 4/5 euro per un fiore reciso, mentre un vaso arriva anche a 12/15 euro. I listini praticati dal produttore sono molto più bassi: a seconda delle varietà, il prezzo va da 0,30 a 0,80 euro per i singoli steli».
La Cia, quindi, invita i consumatori a fare acquisti consapevoli, cercando di evitare quegli speculatori che approfittano della commemorazione dei defunti per fare affari sulle spalle di chi si appresta a ricordare un caro scomparso. Ogni anno in Italia si producono più di 600 milioni di steli di crisantemi e circa 10 milioni di vasi.
E la loro vendita, per una tradizione che è propria della cultura italiana, è concentrata soprattutto nei primi dieci giorni di novembre, in questo periodo, infatti, si arrivano a spendere al consumo tra i 350 e i 400 milioni di euro. Nel Belpaese, inoltre, sono moltissime le varietà di crisantemi coltivati, con diversi colori, forme e dimensioni. Buona parte della produzione viene fatta nel distretto florovivaistico del Piceno avente in Grottammare il centro più importante.
Questo fiore ha origini molto lontane, conosciuto addirittura 500 anni prima di Cristo in Cina, da qui si diffuse in Giappone, dove ancora oggi è il fiore nazionale. Il fiore cominciò ad arrivare in Europa nel 1700 attraverso i mercanti olandesi, mentre in Italia un deciso impulso alla coltivazione di crisantemi si ebbe soltanto nel 1900, soprattutto alla fine del secondo dopoguerra, quando la produzione cominciò a raggiungere livelli di una certa importanza.
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02/11/2007
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