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"Nel segno dei maestri" i grandi dell'arte europea in mostra a Fermo

Fermo | Opere grafiche e disegni di alcuni nomi altisonanti in esposizione fino a fine settembre alla Pinacoteca comunale, Sala dei ritratti, la mostra è curata da Saverio Riganò e Luigi Paolo Finizio

Un'opera di Matisse, compresa nell'esposizione fermana

"L'arte europea nel segno dei maestri". Questo il titolo dell'esposizione che racchiuderà a Fermo fino a fine settembre alcuni tra i più grandi maestri del vecchio continente. Si tratta  per lo più di lavori grafici, calcografie, incisioni, litografie, serigrafie  e  acqueforti, ma anche disegni, dei più grandi maestri del Novecento,  da Chagall a Burri, Pissarro, Braque, Bartolini, Carrà, Casorati , Giacometti  e molti altri.

Allestita nella Sala dei Ritratti della pinacoteca Comunale di  Fermo (fino al 30 settembre) e curata da Saverio Riganò e Luigi Paolo Finizio la raccolta  consente di ammirare pezzi assai rari provenienti da collezioni storiche artistiche di proprietà di Enti  locali, ma  anche resi disponibili da artisti e mecenati privati, come Vinicio Cacaci.

Come scrive Paolo Finizio nel bel catalogo,  "la gran parte delle opere  offre il segno parlante di una interiorità che si rigenera e affida al segno inciso delle lastre calcografiche oppure alle morbide e oleose inchiostrature della litografia o ancora tramite i segosi riporti di stampi e mascherini del a serigrafia.  Gesti accuditi da materiali e tecniche  che affondano nell'immaginario artistico, nelle singole visioni poetiche degli artisti che ne seguono la messa in opera e v'imprimono il loro dettato creativo".

Tra le opere che  hanno riscontrato maggiore ammirazione da  parte  dei numerosi visitatori, alcune stampe a puntasecca e ad acquaforte che restituiscono l'antico solco dell'immagine grafica sulla punta del bulino. Così Giacometti si ritrae scavando e facendo vibrare il segno come in certe sue esangui e dinoccolute sculture.  Oppure  Brauner  e Belmer che affidano al segno l'evocazione di bambole mitico-orientali e d'effusioni morbide del corpo. O ancora Dalì che ne fa un uso sottile e tempestato di colori per dare immagine alle sue assurde figurazioni oniriche. L'ingresso è gratuito, mostra aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20

19/08/2007





        
  



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