La regola di Maat
San Benedetto del Tronto | La nostra società vede l'affermazione, sempre più incalzante, del mancato rispetto della regola, la violazione di leggi e di principi etici, il totale annientamento dell'educazione civica.
di Gian Luigi Pepa
La cultura dell'antico Egitto, che ha contribuito a formare la civiltà Greca, Romana, Occidentale, fondava la struttura pubblica della società su i dettati imposti dalla dea Maat, la regola, la verità, la giustizia.
La nostra società vede al contrario l'affermazione, sempre più incalzante, del mancato rispetto della regola, la violazione di leggi e di principi etici, il totale annientamento dell'educazione civica.
Una disarmonia sociale che si riscontra dal momento in cui si guida l'automobile, si tenta di attraversare la strada sulle strisce zebrate, si entra in un ufficio, in un esercizio commerciale, nell' incontrare in ogni caso persone.
Maleducazione più che ineducazione, immoralità più che amoralità, arroganza che si tramuta in violenza eo in atti vandalici, il tutto condito dall'assenza dello Stato, delle Istituzioni preposte all'Ordine Pubblico.
L'allarme, la denuncia è che i cittadini urlano il rispetto della regola, è intollerabile che tutti sono padroni a casa nostra, è insostenibile che si violino le leggi dello Stato impunemente, è inaccettabile che chi le violi si permetta di organizzare manifestazioni di protesta per il diritto di contravvenire la legge, con l'intervento improvvido, tra l'altro, del rappresentante di un potere dittatoriale.
I cittadini chiedono il ripristino della normalità, ma i politici sono sordi, ed appaiono indifferenti, pur di mantenere l'equilibrio con quella cultura dell'omertà che si chiama Political Correct, oltre che meravigliati del rigetto e del distacco dalla politica.
I problemi segnalati in varie circostanze, che spesso fanno seguito a drammi sociali, si veda la situazione degli zingari ad Appignano del Tronto, che dopo anni di contestazione da parte della collettività autoctona è finita in una tragedia annunciata, non vengono ascoltati da quei politici che poi si limitano a tacciare di razzismo ed a imputare a responsabilità proprio quelle reazioni tutte umane della popolazione inerme, che dovrebbe essere protetta dall'Ordine Pubblico.
Serve una risposta seria ai gravi problemi segnalati, abbiamo bisogno del rispetto delle regole, delle leggi, basta chiacchiere, basta essere prigionieri di parole strumentali, politicizzate e ipocrite.
Il family day, con il milione e più di partecipanti è la dimostrazione della richiesta di normalità e di rispetto delle regole che il popolo chiede ai politici una testimonianza forte e corale a favore del matrimonio quale nucleo fondante e ineguagliabile per la società, un evento che rimarrà come un segno forte nell'opinione pubblica e come un appello decisamente non trascurabile per la politica.
La società civile, lancia spesso dei segnali pacati, inequivocabili, e decisamente più efficaci di chi distrugge città, o si esprime con la violenza anche espressiva.
Le Istituzioni debbono tener conto della gravità dei problemi da tempo segnalati dalla gente normale, educata ed equilibrata.
Si è decisamente stanchi di provvedimenti legislativi contro gli italiani, che offendono chi lavora, che aggredisce il risparmio sudato, che tutela gli altri, i lavativi, gli imboscati, i clandestini ed i criminali.
Piuttosto i cittadini normali, quelli che sopportano il peso economico dello Stato, chiedono rispetto dell'ordine pubblico, delle regole, maggior tutela per la famiglia, rispetto per la normalità, certezza della pena, non certo di tali affermazioni: poveri ergastolani.
Occorre che i politici siano seri, che non lavorino per clientele o per favori agli amici, come si vede in particolare nelle amministrazioni locali del nostro territorio, ma per la città, preferendo le opere pubbliche a favore della collettività, come ad esempio completare il lungomare, il centro, le rotatorie, invece di allestire il nuovo e ricco ufficio del Sindaco, o conferire qualche incarico all'amico di partito.
Le priorità della collettività non sono un segno della politica di tali amministrazioni, poiché negherebbero i giochi occulti della politica.
Un esempio per tutti al livello nazionale, il cosiddetto tesoretto fiscale che potrebbe essere utile, per abbattere notevolmente il debito pubblico - che vincola la politica economica con imposte più alte, che riduce le risorse per gli investimenti e la spesa sociale -, verrà distribuito e quindi sperperato.
I cittadini chiedono serietà, onestà, lealtà, rispetto delle regole e delle leggi.
Lo Stato deve garantire l'ordine pubblico, la sicurezza, che è determinante per il rispetto del patto sociale, i cittadini non debbono essere costretti a farsi giustizia da se per colpa di strutture istituzionali inefficienti ed omertose.
I concetti debbono essere semplici ed essenziali, l'integrazione può avvenire solo se gli immigrati scelgono di amare la loro nuova patria, la nostra cultura e conoscere la nostra storia, le nostre radici, e possono entrare se hanno un lavoro.
I clandestini, gli immigrati che non lavorano, non servono alla comunità nazionale, chi non paga le tasse, chi non entra nel circuito economico della nostra comunità, non serve, chi vende prodotti contraffatti, chi sfrutta lavoratori connazionali e spesso clandestini, in spregio di tutte le norme sulla sicurezza del lavoro, del diritto del lavoro, del diritto alla pari opportunità tra i sessi, deve essere allontanato.
Lo Stato deve assumere posizioni determinate e certe, nessun atteggiamento permissivo è più tollerabile.
La droga di qualsiasi tipologia non può essere tollerata, è forviante discutere se la cannabis è più o meno pericolosa della cocaina, perché ambedue nuocciono alla salute, anzi è necessario ricordare che anche la semplice sigaretta conduce verso la morte, figuriamoci lo spinello.
Nella politica, nella vita quotidiana, nei rapporti tra le persone, speriamo vinca l'idea della regola di Maat, con l'augurio che si concretizzino i principi per il futuro, per il bene comune.
Consigliere Movimento Elia - Elettori liberi ed attivi www.movimentoelia.org
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03/07/2007
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