Assetto idrogeologico del bacino del fiume Tronto
Ancona | Parere favorevole sul progetto di piano di stralcio di bacino per lassetto idrogeologico del bacino del fiume Tronto
La Giunta regionale ha espresso parere favorevole, per la parte relativa al territorio delle Marche, al "Progetto di Piano di stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico del Bacino del Fiume Tronto", già adottato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino interregionale il 18 febbraio 2005.
Il bacino idrografico interessa per il 70,6% il territorio marchigiano, per il 18% il territorio dell'Abruzzo e per l'11,4% quello del Lazio. Per la parte che riguarda le Marche, si è riunita una Conferenza Programmatica per esprimere il relativo parere a cui hanno partecipato la Provincia e i Comuni interessati, unitamente alla Regione e a un rappresentante dell'Autorità di bacino. L'ultima riunione della Conferenza si è svolta lo scorso 30 maggio e ha espresso parere positivo al PAI (Progetto di Piano di Stralcio).
"Grazie al lavoro congiunto con il territorio - ha dichiarato l'assessore regionale alla Difesa del suolo, Gianluca Carrabs - si è riusciti a trovare un'intesa unanime tra tutti i Comuni interessati, la Provincia e la Regione, sulle linee di prevenzione da attuare su un'area difficile, quale quella della Valle del Tronto. Si tratta di una zona molto vivace, dal punto di vista edilizio, che però deve trovare riferimenti precisi, in particolare, rispetto a un fiume di grande rilevanza per l'intensità dei fenomeni di piena cui è assoggettato".
Un piano di bacino ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato. In questo contesto, il Piano Stralcio affronta principalmente i problemi della riduzione del rischio idraulico e della difesa e del consolidamento dei versanti, "ma deve tener conto - prosegue l'assessore Carrabs - delle legittime aspirazioni di sviluppo e di funzionalità che il territorio esprime e che la Giunta deve sostenere, compatibilmente con un grado accettabile di sicurezza".
Il bacino idrografico interessa per il 70,6% il territorio marchigiano, per il 18% il territorio dell'Abruzzo e per l'11,4% quello del Lazio. Per la parte che riguarda le Marche, si è riunita una Conferenza Programmatica per esprimere il relativo parere a cui hanno partecipato la Provincia e i Comuni interessati, unitamente alla Regione e a un rappresentante dell'Autorità di bacino. L'ultima riunione della Conferenza si è svolta lo scorso 30 maggio e ha espresso parere positivo al PAI (Progetto di Piano di Stralcio).
"Grazie al lavoro congiunto con il territorio - ha dichiarato l'assessore regionale alla Difesa del suolo, Gianluca Carrabs - si è riusciti a trovare un'intesa unanime tra tutti i Comuni interessati, la Provincia e la Regione, sulle linee di prevenzione da attuare su un'area difficile, quale quella della Valle del Tronto. Si tratta di una zona molto vivace, dal punto di vista edilizio, che però deve trovare riferimenti precisi, in particolare, rispetto a un fiume di grande rilevanza per l'intensità dei fenomeni di piena cui è assoggettato".
Un piano di bacino ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato. In questo contesto, il Piano Stralcio affronta principalmente i problemi della riduzione del rischio idraulico e della difesa e del consolidamento dei versanti, "ma deve tener conto - prosegue l'assessore Carrabs - delle legittime aspirazioni di sviluppo e di funzionalità che il territorio esprime e che la Giunta deve sostenere, compatibilmente con un grado accettabile di sicurezza".
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04/06/2007
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