Siccità, regione non è in emergenza ma è alto il livello d'attenzione
Ancona | Roberto Oreficini responsabile del Dipartimento regionale per la Protezione civile e per la Sicurezza.: "La prima cosa è risparmiare acqua. Si vedrà poi come affrontare il problema nel comparto civile, agricolo e industriale"

Siccità
(Adnkronos) - ''Nelle Marche non c'e' ancora una situazione di emergenza idrica ma certamente c'e' un alto livello di attenzione per cercare di capire cosa si dovra' fare se, nei prossimi mesi, non dovesse piovere. Nel 2007, infatti, abbiamo verificato che le precipitazioni sono diminuite, in media, del 40-50% rispetto allo scorso anno e alla media degli ultimi anni''. Lo afferma Roberto Oreficini, responsabile del Dipartimento regionale per la Protezione civile e per la Sicurezza.
Oreficini spiega che ''la Regione Marche e' adesso in attesa del confronto con il Governo e con le altre Regioni, che si svolgera' lunedi' alla presidenza del Consiglio dei Ministri, per cercare di capire quali potrebbero essere le previsioni meteo per i prossimi due mesi, che vengono fornite a livello nazionale. Le nostre, a livello regionale, sono in grado di essere precise su un margine di 72 ore. Dall'incontro, si potra' capire meglio quali saranno le indicazioni e gli indirizzi nazionali per affrontare questa fase''.
Pensando all'estate e al calo delle risorse idriche, Oreficini afferma che ''la prima cosa che tutti possiamo fare e' risparmiare acqua. Si vedra' poi come affrontare il problema nei vari comparti interessati, oltre a quello civile, come quello agricolo e quello industriale. A livello regionale, non ci sono ancora grossi problemi. Abbiamo delle difficolta' maggiori in alcune aree della provincia di Pesaro e Urbino, a cavallo fra la provincia di Macerata e di Fermo e in quella di Ascoli Piceno''.
''Rispetto agli anni scorsi, manca il 40% cento delle risorse idriche e, se non si adottera' una seria politica degli invasi, tutta la regione avra' grossi problemi''. E' l'allarme lanciato da Coldiretti Marche, preoccupata per la carenza di acqua, che conferma il dato fornito dalla Regione Marche, che prospetta un fenomeno che nei prossimi mesi rischia di ripercuotersi in maniera pesante sulla societa' e sull'agricoltura marchigiane.
''Per ora le colture stanno andando avanti, ma tra qualche settimana si troveranno inevitabilmente in sofferenza - spiega il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - un problema tanto piu' grave poiche' ci si ostina a gestirlo solo quando si presenta l'emergenza, non prima''. Per Coldiretti Marche, e' indispensabile una seria politica di programmazione delle risorse idriche in questa regione.
''Le soluzioni devono muovere da una nuova sensibilita' in materia di consumi - aggiunge Luzi - ma anche da scelte precise in materia di territorio. Occorre creare invasi, laghi artificiali in montagna e briglie per fermare l'acqua, che dai monti arriva oggi al mare in due ore. Non e' possibile continuare a pensare che i centri urbani arrivino a captare l'acqua anche a trenta chilometri di distanza''. Per Coldiretti, e' necessario recuperare il ruolo dei Consorzi di Bonifica, anche attraverso una riorganizzazione complessiva.
Nei 42 impianti idroelettrici a passaggio fluente, gestiti dall'Enel, alimentati cioe' dal passaggio dell'acqua dei fiumi marchigiani, c'e' stata una diminuzione del 5-10% di produzione a causa del calo delle precipitazioni piovose e nevose.
Come spiega Giuseppe Ferrara, responsabile Comunicazione per Enel Marche e Umbria, invece negli invasi, creati da dighe, il livello dell'acqua e' nella media stagionale ma la quantita' non permette di produrre energia elettrica tramite le turbine. Nei bacini a ridosso dei monti Sibillini, Fiastra-Valcimarra (Mc), Talvacchia-Capodiponte (Ap), Gerosa (Ap), c'e' un leggero riempimento dovuto allo scioglimento delle nevi, anche se poche. Gli altri invasi sono quelli del Furlo, di San Lorenzo e di Tavernelle, in provincia di Pesaro e Urbino.
''Non possiamo dire che c'e' una situazione di emergenza - dice Ferrara - ma chiaramente scavare ancora piu' in profondita' per trovare acqua, puo' comportare un aumento del fabbisogno elettrico della regione''.
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29/04/2007
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