Glauco Mauri e Roberto Sturno in "Delitto e castigo"
Jesi | Lunedi 23 e Martedi 24 Aprile al Teatro Pergolesi di Jesi.
C'è molto teatro in questo primo dei grandi romanzi che rese celebre all'estero il nome del grande scrittore russo e che rimane il più noto e popolare ancora oggi. Teatrali sono i grandi effetti che accompagnano una vicenda a sfondo poliziesco, ma soprattutto tali risultano essere i rapporti tra il giovane Raskolnikov, autore dell'omicidio di una vecchia usuraia (e, accidentalmente, anche della sorella di lei), e il giudice Porfirij Petrovic, incaricato dell'istruttoria di un crimine di cui conosce già il colpevole, ma aspetta che questo vada spontaneamente a denunciarsi.
Come tutti i grandi, Dostoevskij non giudica mai ma cerca di capire. Le sue storie sono piene di inaspettate verità: lampi che accecano per l'orrore a cui può arrivare l'uomo o illuminano la possibilità di amare che l'uomo ha dentro di sé. I personaggi nati dalla sua fantasia sono sempre immersi nella realtà della vita: ladri, prostitute, timidi "idioti" pieni di tenerezza, assassini, angeli di bontà. Questo è il mondo di ogni giorno, l'uomo vive la sua lotta tra il bene e il male: una lotta faticosa che però dà alla vita la dignità di essere vissuta.
Così è per Delitto e castigo. "Resoconto psicologico di un delitto" lo definì il suo autore . Ma quale ricchezza umana in questo racconto! Il dramma di Raskolnikov e la solitudine misteriosa di Porfirij ci fanno scoprire verità che tutti abbiamo sepolte dentro di noi.
"Siamo perfettamente consapevoli di quanto sia impossibile trasferire dalla pagina scritta al palcoscenico tutte le complessità di un capolavoro come Delitto e castigo, così ricco di personaggi e di storie che si intersecano fra di loro", scrivono i protagonisti dello spettacolo. "Nel nostro lavoro" - continuano - "abbiamo quindi cercato di raccontare la discesa negli abissi dell'uomo concentrandoci sull'idea originale di Dostoevskij dalla quale si è poi sviluppato tutto il romanzo: il resoconto psicologico di un delitto! L'abbiamo fatto con profondo rispetto ma anche con la libertà (non devastante) di interpreti che ci ha trovato in profonda armonia con la sconvolgente attualità del racconto: l'insensatezza del delitto di Raskolnikov è la stessa dell'uomo di oggi - basta guardarsi intorno!
Il teatro ha bisogno di "favole" da raccontare agli uomini e l'appassionante cammino, dal delitto al castigo, di Raskolnikov è una di quelle grandi "favole" che ci chiedono di essere raccontate perché possono aiutare l'uomo a meglio comprendere sé stesso."
La versione, la riduzione teatrale e la regia sono di Glauco Mauri.
I protagonisti principali sono affiancati da una compagnia composta da Cristina Arnone, Mino Manni, Simone Pieroni e Odoardo Trasmondi. Le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Simona Morresi e le musiche di Arturo Annecchino.
I biglietti ancora disponibili sono in vendita presso la biglietteria del Teatro G.B. Pergolesi (dal martedì al sabato 9.30-12.30 e 17-19.30 e da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli) tel. 0731 206888.
Inizio spettacolo ore 21.
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19/04/2007
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Betto Liberati