Non si ferma la polemica in merito al deposito di sabbia di Marina Palmense. Dopo gli interventi del sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio e dei responsabili della ditta Arenaria Srl, responsabile dello stoccaggio, che avevano rassicurato sulla salubrrità dell'ambiente e l'impatto ambientale trascurabile, sembrava che il dibattito fosse destinato a sopirsi.

Invece a rilanciare l'attenzione sulla zona è il consigliere regionale dei Verdi Massimo Binci, che invita a non abbassare la guardia. “Il disastro dell'Oasi faunistica di Marina Palmense non può concludersi con un nulla di fatto, è ora che gli organi preposti facciano il loro compito. Nei giorni scorsi a Marina Palmense sono state accumulate dalla Ditta Arenaria s.r.l centinaia di migliaia di tonnellate di sabbia in un area protetta individuata dalla Provincia e approvata anche dalla Regione Marche, come oasi di protezione faunistica. Il Comune di Fermo ha concesso in uso l'area senza tener conto dei vincoli posti dal piano faunistico provinciale e regionale e senza considerare che il suo Piano regolatore prevede per l'area in questione la destinazione di spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco".

 “Sembra strano - continua Binci - l'atteggiamento di alcune amministrazioni che sono estremamente rigide con i cittadini, poi si permettono di fare tutto ciò che ritengono opportuno senza verificare quali siano i vincoli e i limiti che la realizzazione di questa iniziativa poneva. Non credo che sia molto lusinghiero per nessun ente pubblico calpestare le regole che esso stesso si è dato. Riteniamo che debbano essere le autorità ad intervenire quanto prima per verificare se ci sono state responsabilità personali da chi ha ritenuto che distruggere un area protetta sia possibile solo in virtù del fatto che il valore economico dell'operazione si aggira intorno a diversi milioni di euro. Ritengo necessario andare fino in fondo alla questione”