Grazie al Parco Marino del Piceno cresce lattrattiva per il territorio
San Benedetto del Tronto | Con gli studi di Asteria si delineano nuove opportunità di svolta socio-economica del comparto ittico e turistico
di Luigina Pezzoli

Un momento della presentazione della ricerca condotta da Asteria
Presentati i primi risultati, a seguito di una attività di verifica e studio, inerenti la zona del Parco Marino del Piceno. Da ciò si evincono grandi possibilità per il turismo nella Riviera delle Palme, grazie all’imminente costituzione del Parco. Una nuova realtà consentirà infatti non solo la valorizzazione dei prodotti della pesca locale, ma anche lo sviluppo di un turismo legato alla pesca sportiva e alle attività di snorkeling e diving, ovvero le immersioni in un mondo sottomarino ricco di colori e creature. «Riteniamo che la conoscenza di queste ricchezze –ha dichiarato Bartolomei di Asteria- debbano essere utilizzate anche per una maggiore attrattiva del territorio».
Opinione condivisa da Marco Calvaresi, Presidente del Consorzio Riviera delle Palme, che ha aggiunto: «Crediamo in questo progetto, tanto che saremo presenti alla Bit con immagini del Parco Marino e Parco della Sentina. L’ambiente assume sempre maggior rilievo nel suo ruolo di essere anche fonte di attrattiva per il turista. Ci piacerebbe poter proporre il nostro territorio come la terra dei Parchi Ambientali». Pietro D’Angelo ha sottolineato l’importanza che ha il connubio tra le aree protette, ricordano che negli ultimi 30 anni la zona Sentina ha perso 20 ettari di superficie, registrando oltre 170 metri di erosione della costa.
Inoltre, il Parco Marino offrirà la possibilità di creare centri di educazione ambientale in prossimità della costa, corsi di formazione per giovani nel settore del turismo e della salvaguardia dell’ambiente e la pianificazione di interventi per valorizzare e fruire delle risorse naturalistiche, storiche e culturali attraverso la creazione di appositi itinerari. Gli studi, condotti da Asteria Istituto per lo Sviluppo Tecnologico e la Ricerca Applicata con il contributo della Fondazione Carisap di Ascoli Piceno e in collaborazione con la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, il I° Nucleo Sommozzatori, il veterinario Michelangelo Tardioli ed alcuni operatori del settore hanno interessato un’area significativa compresa tra i Comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare e Pedaso.
Sono complessivamente vent’otto le specie sottomarine presenti nel tratto di mare analizzato: cinque tipologie di crostacei (gamberetto maggiore, favello, granseola, mazzancolla o gamberone e canocchia), due di molluschi (seppia mediterranea e polpo), ventuno tipologie di pesci (razza, anguilla, grongo, aguglia, sciarrano, spigola o branzino, leccia, suro o sugarello, triglia, orata, boga, sarago sparagliene, mormora, occhiata, salpa, tracina o ragno, sgombro, cefalo comune o muggine, cefalo dorato, gallinella o cappone, sogliola). Le barriere frangiflutti, erette per contrastare i fenomeni erosivi degli arenili e capaci di influenzare direttamente l'idrodinamismo lungo le spiagge, contribuiscono alla limitazione della dispersione dei nutrienti essenziali per l’alimentazione delle specie ittiche e rappresentano quindi un’importante sito per il loro ripopolamento. Lo studio, tuttavia, rappresenta una parte di un progetto più ampio finalizzato ad uno sviluppo integrato del nostro territorio.
Le ricerche, infatti, potranno contribuire al rilancio dell’attrattività turistica locale, in forme sostenibili capaci di abbracciare e sedurre un ampio e diversificato numero di visitatori interessati a scoprire le meraviglie che il Piceno offre. Una forma di evoluzione capace di creare prospettive future importanti, riversate attraverso attività di formazione ed informazione, volte alla conservazione delle risorse biologico marine e creando nuovi sistemi di approccio ad una pesca responsabile anche in risposta alle difficoltà che il settore sta attraversando. L’esito degli studi di Asteria dunque rappresenta un punto di partenza ottimale in funzione dell’istituzione del Parco Marino del Piceno e ne rappresenta anche una leva promozionale di assoluta efficacia per diffondere un’immagine premiante del nostro territorio anche in chiave turistica e quindi economica.
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06/02/2007
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