Giornalisti: il coraggio di guardare sotto il tappeto
Fermo | 240 iscritti alla XIII edizione del seminario Redattore Sociale alla Comunità di Capodarco, da oggi a domenica
Il coraggio quotidiano di guardare sotto il tappeto. E’ il tema, e l’esortazione, del XIII seminario di formazione per giornalisti proposto da Redattore Sociale presso la Comunità di Capodarco, dall’1 al 3 dicembre 2006, dedicato quest’anno ad Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa il 7 ottobre scorso. All’ormai tradizionale appuntamento si sono iscritte oltre 240 persone tra giornalisti e operatori dell’informazione da tutta Italia. L’apertura vedrà la proiezione a partire da questo pomeriggio 14.30 di alcune opere premiate all’ultima edizione de L’Anello debole, il premio per documentari e cortometraggi promosso dal 2005 dalla Comunità e sponsorizzato dalla Fondazione Carifermo. Contestualmente sarà presentato il bando 2007, che registrerà anche una nuova giuria, sempre presieduta dal direttore di Radio 24 Giancarlo Santalmassi.
Si aprirà quindi uno spazio dedicato alla delicata vertenza che vede contrapposti da mesi giornalisti e editori per il rinnovo del contratto, vertenza che ha già causato vari giorni di sciopero e che da oggi vede la maggior parte dei quotidiani italiani uscire senza firme. A parlarne saranno il neo segretario dell’UsigRai Carlo Verna e il suo predecessore, Roberto Natale, in rappresentanza della giunta della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti. Seguirà la presentazione di Superabile.it, il portale nazionale dell’Inail sulla disabilità, i cui contenuti giornalistici sono curati dall’Agenzia Redattore Sociale (www.redattoresociale.it) della Comunità di Capodarco. Interverrà il dr. Mauro Fanti, direttore centrale Riabilitazione e Protesi dell’Istituto.
Intorno alle 17.00 il seminario entrerà nel vivo dei temi scelti quest’anno, con una riflessione sul coraggio coordinata da Marino Sinibaldi (storico conduttore di “Fahrenheit” su Radio Tre). Sul palco, tre testimonianze molto diverse tra loro: quella di Enrico Colajanni (tra i fondatori dell’associazione paemitana “Addiopizzo”); quella di Marisa Galli, 76 anni, disabile, fondatrice insieme a don Franco Monterubbianesi della Comunità di Capodarco nel 1966; quella di Dorina Tadiello, suora comboniana, medico, a lungo missionaria nell’inferno ugandese. La loro esperienza in parte estrema servirà a ragionare, come sempre insieme alla platea, sulle forme di coraggio quotidiano “raggiungibili” e “praticabili” da chi ha scelto di fare il mestiere di giornalista.
Non potrà invece partecipare Roberto Saviano, l’autore del best seller “Gomorra”, dopo che le minacce subite nelle scorse settimane dai clan camorristici da lui denunciati ne hanno fortemente limitato la possibilità di liberi spostamenti. Particolarmente intensi i tre workshop paralleli – vero cuore formativo del seminario – che occuperanno tutta la mattinata e parte del pomeriggio di sabato 2 dicembre. Il filo conduttore saranno i “conflitti sotterranei” con cui conviviamo nella nostra vita quotidiana, che facciamo finta di non vedere, ma che restano inevitabilmente presenti e condizionanti.
I tre conflitti scelti sono quello tra lavoratori precari e lavoratori tutelati, quello tra chi ha scelto di vivere nella legalità e chi invece ha scelto (a volte forzatamente) l’illegalità, e infine quello tra “forestieri e indigeni”, dove ovviamente si parlerà di immigrazione, convivenza, tolleranza. Aperto con le “suggestioni” dei workshop, il pomeriggio vivrà il momento più intenso con la proiezione del documentario “Oh, uomo!”, ultima parte della “trilogia della guerra” realizzata dal regista armeno Yervant Gianikian insieme ad Angela Ricci Lucchi. Un’opera molto apprezzata all’estero, ma poco conosciuta in Italia, basata su materiali video spesso molto crudi della Prima guerra mondiale.
Domenica 3 dicembre, chiusura con l’economia, materia che per antonomasia nasconde molto “sotto il tappeto”. A tentare di alzarne il lembo due ospiti rarissimamente ascoltati in Italia: l’economista Loretta Napoleoni, specialista di finanza islamica e autrice di tre libri su economia e terrorismo, e il condirettore del quotidiano francese Liberation, Pierre Haski, autore de “Il sangue della Cina”, dove racconta come è riuscito a portare all’attenzione mondiale il contagio di centinaia di migliaia di persone in Cina a causa del sangue infetto raccolto con donazioni effettuate senza alcuna misura igienica. Ma il loro dialogo, condotto dal presidente della Comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi, sarà anticipato dall’intervento della giornalista Caterina Serra, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Paola Biocca per il reportage, riconoscimento nato proprio durante i seminari di Capodarco.
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01/12/2006
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