Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Fame, dolore e ipocrisia

| Considerazioni sul rapporto annuale FAO sullo “Stato dell’Insicurezza Alimentare nel Mondo”.

di Massimo Martelli*


Alla fine del mese di ottobre 2006 è stato presentato il rapporto annuale FAO sullo “Stato dell’Insicurezza Alimentare nel Mondo”. Si è fatto il punto sull’impegno, preso dai rappresentanti di 182 nazioni al Vertice Mondiale dell’Alimentazione del 1996, di dimezzare il numero di persone che soffrono la fame entro il 2015.

I risultati, a oggi, sono vergognosi: degli 800 milioni di persone affamate nel 1996 siamo passati agli 820 milioni di oggi, con una media di incremento di circa 4 milioni all’anno! Di questi 820 milioni, 300 milioni sono bambini. E’ stato stimato che 2 miliardi di persone al mondo soffrono di gravissime insufficienze nutrizionali e che in media ogni 4 secondi qualcuno, più facilmente un bambino al di sotto dei 5 anni, muore di fame.

Questi dati, terribili, risultano ancora più spaventosi se confrontati con altre stime che interessano gli equilibri della distribuzione della ricchezza mondiale: l’1% più ricco della popolazione mondiale riceve tanto quanto il 57% più povero; un individuo del nostro opulento Occidente consumerà in tutta la sua vita tanto quanto consumeranno 50 individui di un paese del Terzo Mondo.

Aggiungiamo che, dati del 2004, i paesi industrializzati hanno investito solo lo 0,23% del Pil per l’assistenza allo sviluppo dei paesi poveri, e gli USA soltanto lo 0,11%; questi ultimi, il paese che inquina di più con solo il 5% della popolazione mondiale, consumano il 25% di energie disponibili, impiegano oltre 450 miliardi di dollari per le loro guerre di democrazia e inviano a titolo di aiuto (ma sarebbe meglio dire di sberleffo) derrate alimentari geneticamente modificate, prodotti scaduti o di infima qualità – una prassi diffusa anche in molti altri paesi dell’Occidente.

Ogni anno si spende circa un trilione di dollari per pubblicità commerciale, così come in spese militari, e la metà di questa cifra soltanto negli Stati Uniti. In proposito, vale la pena ricordare quanto ha detto il nostro ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005 al Vertice dell’anniversario dei 60 anni della FAO: “Una società che spende centinaia di miliardi in armamenti e consente che ogni anno muoiano di fame 5 milioni di bambini è malata di egoismo e di indifferenza”. E dovrebbe essere consumata dalla vergogna, aggiungiamo noi.

Se queste cifre possono risultare fastidiose a qualcuno è perché vanno ad insinuarsi nella nostra buona e brava coscienza e nella nostra cosiddetta “normalità”. L’idea dell’onnipotenza del mercato e la pratica dell’economia neoliberista, l’utopia della crescita forzata (ma solo di una parte) come ricetta esclusiva per lo sviluppo e per la felicità, l’idolatria della nostra presunta superiorità morale, civile e spirituale: tutto questo impedisce a molti di vedere (o aiuta a far finta di non vedere) le cose come stanno nella realtà e di comprendere che cosa significa, davvero, morire di sete, di fame e di stenti.

Il rapporto della FAO segna, nel suo complesso, una cifra assoluta, quella della sconfitta umana del sistema capitalistico: misura il peso delle sue guerre pseudo-umanitarie, del massiccio sfruttamento delle risorse naturali del pianeta e delle economie dei paesi poveri, dell’avvelenamento e della privatizzazione delle acque e dei beni comuni, dell’inquinamento dei mari, della deforestazione che porta alla desertificazione e allo stravolgimento del clima, dell’effetto serra che scioglie i ghiacci e che devasta l’agricoltura, soprattutto quella rurale dei cosiddetti paesi “in via di sviluppo”, del progressivo annientamento degli ecosistemi, delle bio-diversità, delle comunità e delle tradizioni locali.

Contemporaneamente però in questi anni stiamo assistendo anche al diffondersi di una cultura “altromondista” che rifiuta la logica dello sfruttamento, del dominio e della inevitabile distruzione delle risorse planetarie; un movimento sempre più globale, sempre più integrato.

Una forza che dà speranza contro i signori della fame e della guerra.

*Segretario Rifondazione Comunista di Ascoli Piceno

07/11/2006





        
  



2+5=

Altri articoli di...

Fuori provincia

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati