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I circoli delle libertà: "Per il bene del centrodestra, contro la politica di Brignocchi"

Porto San Giorgio | Cesare Catà se ne fa promotore in città: "Vogliamo un politica di passione e valori, l'esatto contrario del sindaco di Porto San Giorgio"

di Cesare Catà, filosofo e scrittore

Prima che i nostri cuori sobbalzassero per il malore che lo ha improvvisamente colpito, Silvio Berlusconi, nel Convegno di Montecatini organizzato dal Circolo di Dell’Utri ha ribadito, con la straordinaria passione che caratterizza la sua persona e le sue azioni, la necessità di una nuova forza politco-culturale, in cui il popolo del Centrodestra italiano, finalmente unito, possa riconoscersi.

È per questo che sto spendendomi affinché, anche nel Fermano, prendano al più presto il via i Circoli della Libertà promossi dal mio leader. Un popolo delle Libertà, riunito attorno a un blocco valoriale comune, esiste già in Italia, così come in Europa. La politica, rispetto a questa realtà de facto, è in ritardo sul livello de iure.

I Circoli della Libertà, riunendosi attorno a forti valenze culturali, spirituali e politiche come il liberalismo, la tradizione occidentale e l’ispirazione cristiana, vogliono porsi come un nuovo soggetto, giovane e dinamico, per rivolgersi alla cosa pubblica senza i freni e le resistenze partitiche di potere che allontanano i cittadini. È il progetto di una politica fatta in base alla passione e ai valori, ai desideri e alle speranze: non in base alle logiche di poltrona.

Tutto ciò appare tanto più necessario in una città come Porto San Giorgio, nella sua situazione attuale. L’attuale “primo” cittadino sangiorgese è l’incarnazione vivente di una politica affarista, basata solo su logiche di potere, lontana anni luce dal desiderio del Bene della città. Oggi il Sindaco Brignocchi è simile a un’alga attaccata allo scoglio del suo ruolo politico, indifferente al maremoto che intanto imperversa.

Di qui l’accanimento terapeutico, contro la città, con cui tiene in vita il cadavere-fantoccio della sua amministrazione. È una cosa oggi denunciata non solo dalle Destre, ma anche da quelle forze politiche di Sinistra che pensano la politica in base a valori ben precisi, avendo come primo obbiettivo il Bene pubblico, e non il rimanere incollati alle poltrone. Penso alle coerenti e coraggiose critiche, fra gli altri, dei Comunisti Italiani e di “Città Solidale”.

Se tutti, a Destra come a Sinistra (tranne i suoi foraggiati amici) chiedono a gran voce le dimissioni del Sindaco, è perché l’attuale status dell’Amministrazione è imbarazzante. Il Sindaco si tappa gli orecchi, come Ulisse per non sentire le Sirene. Il guaio è che sta conducendo la barca della città verso un triste naufragio.

E i passeggeri sono i Sangiorgesi. Il fatto che ancora oggi non vi siano i numeri per definire un Presidente del Consiglio è il sintomo manifesto di questa assurda situazione, di cui il consigliere Temperini è l’incolpevole agnello sacrificale. Cacciare ogni assessore che si è mosso indipendentemente da determinate logiche, per poi nominarne altri, senza consenso cittadino né competenze, solo per i propri fini e pagando cambiali elettorali, è qualcosa di politicamente ripugnante.

Giovani e valenti forze sono state sacrificate dal Sindaco: e i pochi assessori superstiti hanno dovuto viscidamente seguire i dettami del “primo” cittadino, anche a costo di violenti voltafaccia a livello personale (vedi il “caso Canossiane”). Forse il Sindaco ha nominato un nuovo assessore alla Cultura, la cui competenza culturale si riduce a quella di una schierata satira politica, in quanto lui stesso porta avanti una politica satirica? È tristemente ironico.

Un futuro “Circolo delle Libertà” del Fermano denuncerebbe questa situazione politica sangiorgese come inaccettabile. In nome di una politica fatta per passione, in nome del Bene comune. Intanto posso farlo a titolo personale. Come amante della politica culturale e come cittadino che desidera una Amministrazione dignitosa per governare la città che amo. Forse è tempo che, oltre gli schieramenti partitici, ci si unisca tutti per dire coralmente al Sindaco che è tempo di andare a casa.

27/11/2006





        
  



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