Provincia, Soroptimist ha ricordato 60° anniversario voto alle donne
| MACERATA- Il vero problema oggi, a distanza di sessantanni da quello storico avvenimento, è la reale rappresentanza politica delle donne
I sessant’anni del voto alle donne (1946-2006) sono stati “celebrati” dal Soroptimist international con un dibattito nella sala consiliare della Provincia. L’iniziativa è stata organizzata dal Club di Macerata, col patrocinio di Comune, Regione Marche e Provincia stessa, e ha visto l’intervento – fra gli altri – dell’on. Donatella Linguiti, sottosegretario al Ministero per le Pari opportunità, della presidente nazionale dell’associazione, Teresa Gualtieri, della sua “vice” Wilma Malucelli e della responsabile della sezione maceratese, Maria Leonori, che ha coordinato i lavori della conferenza. Di fronte al prefetto Ferdinando Buffoni e a numerose autorità civili e militari, hanno portato il saluto – in rappresentanza delle istituzioni locali – il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, il sindaco di Macerata, Giorgio Meschini, e l’assessore regionale alle Pari opportunità, Loredana Pistelli.
“Il vero problema oggi, a distanza di sessant’anni da quello storico avvenimento, è la reale rappresentanza politica delle donne”, ha detto il sottosegretario Linguiti, “perché ancora troppo bassa è la presenza femminile nelle istituzioni e nelle posizioni di vertice delle pubbliche amministrazione. Speriamo che la conoscenza di ciò che le donne hanno fatto per il Paese, dagli anni della Resistenza fino ai nostri giorni, ci aiuti a far meglio per l’oggi e per il domani”.
“Ritengo che l’iniziativa del Soroptimist – ha rimarcato il presidente Silenzi –, celebrando una storica conquista delle donne, possa e debba rappresentare uno slancio verso il futuro per ridurre sempre più le differenze fra i due generi”.
L’iniziativa ha registrato una folta partecipazione, non solo “rosa”. Sono intervenute al dibattito anche l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Carla Monachesi, l’assessore comunale di Macerata, Federica Carosi, la professoressa Barbara Pojaghi, la presidente del Consiglio delle donne del Comune, Gilda Coacci, e la presidente del Comitato delle consulte e Pari opportunità del Soroptimist Italia, Anna Maria Isastia.
“Molti sono stati gli aspetti affrontati durante il dibattito – ha commentato nelle conclusioni la presidente nazionale Teresa Gualtieri – e tutti lasciano aperto un confronto importante, che deve essere sviluppato per una reale e diffusa presa di coscienza dei diritti delle donne in tutti i campi”.
Interessante pure la relazione della vice presidente nazionale del Club, Wilma Malucelli, che ha ripercorso un po’ la storia internazionale del voto alle donne. Il primo Paese in cui venne introdotto il suffragio universale fu la Nuova Zelanda nel 1893, venticinque anni prima di quanto accadde negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e 53 anni prima del traguardo raggiunto in Italia. Dal “battesimo” della Nuova Zelanda, Paese che oggi ha un Premier-donna, si è arrivati fino al 2004, anno in cui l’Afghanistan ha consentito il voto anche alle donne e ha dato il “via libera” a una grande rappresentanza femminile in Parlamento (una delle più alte a livello internazionale).
“Il vero problema oggi, a distanza di sessant’anni da quello storico avvenimento, è la reale rappresentanza politica delle donne”, ha detto il sottosegretario Linguiti, “perché ancora troppo bassa è la presenza femminile nelle istituzioni e nelle posizioni di vertice delle pubbliche amministrazione. Speriamo che la conoscenza di ciò che le donne hanno fatto per il Paese, dagli anni della Resistenza fino ai nostri giorni, ci aiuti a far meglio per l’oggi e per il domani”.
“Ritengo che l’iniziativa del Soroptimist – ha rimarcato il presidente Silenzi –, celebrando una storica conquista delle donne, possa e debba rappresentare uno slancio verso il futuro per ridurre sempre più le differenze fra i due generi”.
L’iniziativa ha registrato una folta partecipazione, non solo “rosa”. Sono intervenute al dibattito anche l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Carla Monachesi, l’assessore comunale di Macerata, Federica Carosi, la professoressa Barbara Pojaghi, la presidente del Consiglio delle donne del Comune, Gilda Coacci, e la presidente del Comitato delle consulte e Pari opportunità del Soroptimist Italia, Anna Maria Isastia.
“Molti sono stati gli aspetti affrontati durante il dibattito – ha commentato nelle conclusioni la presidente nazionale Teresa Gualtieri – e tutti lasciano aperto un confronto importante, che deve essere sviluppato per una reale e diffusa presa di coscienza dei diritti delle donne in tutti i campi”.
Interessante pure la relazione della vice presidente nazionale del Club, Wilma Malucelli, che ha ripercorso un po’ la storia internazionale del voto alle donne. Il primo Paese in cui venne introdotto il suffragio universale fu la Nuova Zelanda nel 1893, venticinque anni prima di quanto accadde negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e 53 anni prima del traguardo raggiunto in Italia. Dal “battesimo” della Nuova Zelanda, Paese che oggi ha un Premier-donna, si è arrivati fino al 2004, anno in cui l’Afghanistan ha consentito il voto anche alle donne e ha dato il “via libera” a una grande rappresentanza femminile in Parlamento (una delle più alte a livello internazionale).
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24/11/2006
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