Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Sulla libertà (di drogarsi)

San Benedetto del Tronto | Una molle società autorizzata a rincitrullire. Così si scambia per diritto, un atto di sottomissione al potere dominante. E gli spacciatori gongolano.

di Laura Ripani


"Una canna non ha mai fatto male a nessuno". La generazione dei 30- 40enni di oggi la pensa così. Perchè abituata fin dall'adolescenza a convivere con la droga più o meno pesante. Eppure, se si chiede loro quale sia stata la prima causa di morte tra i propri amici, conoscenti o compagni di scuola, risponderanno invariabilmente: la droga o malattie correlate. Infine gli incidenti stradali, provocati in larga parte dall'uso di sostanze stupefacenti.

D'altra parte sono la maggior parte coloro che oggi, in Italia, almeno una volta nella vita, hanno provato a fare un "tiro".
Una festa tra amici, una gita scolastica o un esame particolarmente difficile. Tutte buone occasioni per rilassarsi un po'. E, orrore, "non pensare".

La questione droga, leggera soprattutto, non attiene né a un fatto di moralismo né di salute. La scienza conferma che queste non incidono poi tanto sul fisico. E', invece, una questione di libertà.
Basta fare una riflessione. E' più autonomo il ragazzo che prova lo spinello o il suo coetaneo che, a costo di farsi emarginare o deridere dal gruppo di amici o di compagni, lo rifiuta?
Ecco, la risposta a questa semplice, ma terribile, domanda dà la dimensione di cosa si intenda per indipendenza. E capacità di essere sé stessi.

C'è da scommettere che il primo dei due giovani sarà sempre trasportato dalla corrente. Dalle mode e dalla superficialità. Non sarà in grado di assumere proprie responsabilità, appiattito sulle posizioni dominanti. Ovviamente un consumatore perfetto. E non soltanto di droga.

Il secondo, facendo una scelta, spesso dolorosa vista l'età e l'importanza del gruppo dei pari a 16-18 anni (o anche prima), ragiona con la sua testa. Ha posto le basi per la propria personalità di adulto.
Quando un governo decide di aumentare la quantità della dose minima, quindi, non guarda al futuro. Diventa complice dei ragazzi più deboli, affatto più liberale. Semplicemente apre le porte ad una società molle, dove il malinteso diritto a fare "quello che ci pare" non è soltanto autorizzazione a farsi del male. Ma, il che è peggio, a creare individui senza personalità, capaci di essere trascinati da ogni "accidente" direbbero i filosofi.

Inoltre non si rende conto che, la modica quantità raddoppiata, va a rovinare proprio i meno attrezzati. Gli spacciatori, sfruttatori di questi ragazzi psicologicamente già traballanti nell'affrontare le avversità della vita, si fregano le mani. Con 40 dosi in tasca, potranno avere quanti piccoli cavalli vogliono. Precari, addirittura dello spaccio. Utili ad alimentare un commercio che, per la legge, sia chiaro, resta illegale. La droga, leggera o pesante, infatti non si vende in farmacia. E' sempre importata dalle centrali criminali. Per tirare i ragazzi fuori dalle prigioni, questo è lo scopo del provvedimento, si autorizzano al commercio le mafie.

Quest'anno l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato l'allarme: in Afghanistan c'è una raccolta miracolosa di oppio. Arriverà droga pesante in quantità maggiore e più pura, quindi più pericolosa, questa sì, anche per la salute.
Il punto è che la nuova legge non è accompagnata da un serio programma educativo nel senso nobile del termine.

Compito dello Stato, per l'interesse collettivo, è sviluppare in coloro che rappresentano il suo avvenire, il desiderio di affermarsi con atti positivi. Non sprona la sana ambizione a diventare ottimi dottori, ricercatori, ma anche, attori o musicisti. Consente, al contrario, che, ad ogni difficoltà, ci si possa rifugiare nel "nirvana" indotto dalle droghe. Non guarda più là del suo "particulare" che è sfollare le carceri ed acquisire un effimero consenso. Non ha a cuore la vera libertà del singolo. La uccide, invece.

Marx sosteneva che la "religione è l'oppio dei popoli". Cioè rincretinisce e fa perdere il senso di realtà che è presupposto per l'agire. E' già abbastanza.

22/11/2006





        
  



3+2=

Altri articoli di...

San Benedetto

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati