Ato: botta e risposta tra la Ortenzi e Di Ruscio
Fermo | Il consigliere Margherita: "Sfrutta ogni occasione per spargere lacrime"; replica il sindaco: "All'assemblea Ato io c'ero, lei dov'era?"
di Pierpaolo Pierleoni
Ancora al centro del dibattito politico la questione relativa agli Ato e la proposta di legge regionale per la riorganizzazione nella gestione delle risorse idriche. Dopo l’intervento del sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, secco botta e risposta tra il consigliere regionale della Margherita Rosalba Ortenzi e lo stesso primo cittadino fermano.
“Sarei tentata di non rispondere alle continue alzate di scudi del sindaco di Fermo, che ogni giorno, puntigliosamente, interviene sulla stampa spargendo lacrime e lamenti su proposte delle amministrazioni regionale e provinciale, con le quali del resto lui dovrebbe collaborare e confrontarsi per l'interesse dei cittadini” attacca RosalbaOrtenzi. “Sugli Ato Non c'è alcuna volontà di sfuggire ad un confronto con i comuni: l'approvazione della proposta di legge della Giunta regionale n.116 non significa nulla. Essa avvia solo il percorso legislativo che è lungo e articolato ed offre a tutti i comuni l'occasione di esprimersi e confrontarsi. Già nella scorsa legislatura la proposta era stata valutata e illustrata a tutti gli ambiti territoriali. Apriremo nei prossimi giorni un confronto serio utilizzando il tempo necessario per raggiungere obiettivi condivisi.
Il 13 settembre, senza perdere tempo, la 4^ commissione, che presiedo, ha preso atto della p.d.l. della Giunta e nominato il relatore, Francesco Comi, già intervenuto all'assemblea dell'ATO 5 per conto della commissione. Prescindendo dai contenuti specifici della proposta, sui quali il dibattito è aperto, è intenzione di questa maggioranza raggiungere due obiettivi: semplificare la struttura burocratico-politica (in alcuni casi con Cda troppo costosi ) e assicurare che la gestione del servizio idrico integrato sia pubblica. Non si comprendono le accuse del sindaco Di Ruscio. Il Presidente dell'ATO può essere indicato con un metodo partecipato e condiviso dai comuni e dunque può non essere necessariamente il comune di Ascoli Piceno o la Provincia. Ogni provincia avrà l'Ato e quindi anche il Fermano.
La vanitosa presenza mediatica e pubblica, su ogni argomento, anche con motivazioni pretestuose, del sindaco Di Ruscio, tradiscono anzitempo la sua nota aspirazione ad avviare da protagonista la campagna per le future elezioni”.
Non si fa attendere la secca replica del primo cittadino di Fermo Saturnino Di Ruscio. “In merito alle affermazioni del consigliere regionale Rosalba Ortenzi, provo ad interpretare il suo pensiero - afferma il sindaco - Lei dice: «Ogni Provincia avrà l’Ato e quindi anche il fermano». Bene, ma forse la Ortenzi non sa che già c’è l’Ato del fermano: è l’Ato n.4 a cavallo tra Fermo e Macerata. Non comprende i 40 Comuni della Provincia di Fermo ma già il quinto Ambito esiste.
Continua affermando: «Il Sindaco di Fermo Di Ruscio si lamenta ma non collabora e non propone». Forse l’Ortenzi non sa che già il Sindaco di Fermo si è confrontato su questo problema in sede ANCI e nell’incontro organizzato dall’Ato n.4 e dal Presidente Cataldo Sforza (Ds), ove Lei era assente al contrario del consigliere regionale Francesco Comi. In quella occasione sono state fatte le giuste critiche e proposte e se la Ortenzi fosse stata presente avrebbe udito personalmente le critiche di tutti i Sindaci (centro destra – centro sinistra – civici) alla proposta di legge che limita fortemente i poteri dei Comuni, centralizzando alcuni importanti funzioni in contrasto con il decreto legislativo 152/2006. Forse è bene che la Ortenzi legga il documento predisposto dal Presidente Sforza dell’Ato 4 dove troverà ottimo materiale per poter svolgere compiutamente il suo lavoro di Presidente della quarta commissione nell’interesse del territorio che l’ha eletta.
La Ortenzi, inoltre, si lamenta dei CdA costosi ma dimentica che il suo centro sinistra ha inventato “strutture costose” per gestire il potere e controllare tutto ovunque. Alla Ortenzi però sfugge che ci sono alcuni Ato ed in particolare il n.4 e il n.5 che sono non solo poco costosi ma anche molto efficienti. Se il problema è limitare il costo del CdA, basterebbe ridurre il numero dei sui componenti e abbassare i loro compensi. E’ così difficile? Oppure dietro tale manovra si nasconde qualcosa di diverso? Per una volta la Ortenzi si preoccupi del suo territorio, senza difendere a spada tratta decisioni che non condivide neanche gran parte del suo partito, eviti di fare demagogia e porti un contributo concreto e positivo alla collettività”.
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21/09/2006
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