Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

“Bomba d’acqua”, colpa della cementificazione selvaggia

| ANCONA - Coldiretti chiede una politica a salvaguardia del territorio valorizzando il ruolo delle imprese agricole. Danni per un milione di euro a vivai, serre e ortofrutta

“I problemi causati dall’alluvione di sabato scorso sono il risultato di un’urbanizzazione e di una cementificazione selvagge che hanno alterato l’equilibrio del territorio”. Lo denunciano Coldiretti Marche e Coldiretti Ancona, dopo la “bomba d’acqua” che ha devastato la zona di Osimo, con pesanti conseguenze per il sistema delle imprese e per le abitazioni.

“Non capiamo come qualcuno, ad esempio il presidente Spacca, possa parlare in Consiglio regionale di responsabilità degli agricoltori, per di più con i lavori di aratura per la semina ancora in corso, quando negli anni precedenti la politica ha permesso di trasformare la zona in una piscina di cemento – spiegano i presidenti Giannalberto Luzi e Maurizio Monnati -.

Se il problema fosse stata davvero l’aratura, avremmo avuto al massimo un po’ di acqua sulla statale, non certo l’effetto vasca generato da scelte urbanistiche assolutamente discutibili. E l’aver cementificato e costruito anche a ridosso dei canali e degli alvei fluviali ha fatto purtroppo venir meno il ruolo delle imprese agricole a tutela del territorio”.

Con l’alluvione di sabato sono andati completamente distrutti vivai e produzioni ortofrutticole, ma anche le barbabietole che non erano state raccolte sono ormai destinate a restare sotto il tappeto di fango. Devastate anche serre e strade poderali, mentre sono state ritardate le operazioni di raccolta di mais e sorgo. Il tutto per un danno che, a una prima stima, dovrebbe aggirarsi intorno al milione di euro. “Per evitare il ripetersi di simili eventi occorre ora impostare una politica di salvaguardia del territorio che veda protagoniste proprio le imprese agricole, riconoscendone il ruolo di presidio della sicurezza idraulica, anche attraverso una rete di canali e fossi di scolo in grado di far defluire l’acqua in tempi brevi – continua Coldiretti -.

E’ chiaro che il riconoscimento di queste funzioni di pubblico interesse porta con sé che le misure di carattere ambientale inserite nel Psr e negli altri strumenti a disposizione siano adeguatamente finanziate. Oltre a ciò, occorre lavorare assieme per garantire una gestione corretta delle risorse idriche, partendo col fare chiarezza sul ruolo dei Consorzi di Bonifica”.

20/09/2006





        
  



2+5=

Altri articoli di...

Fuori provincia

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati