Saranno tre piccoli maceratesi gli interpreti dei fanciulli de “Il Flauto magico”. Si tratta di una novità importante perché il ruolo è interpretato di solito da ragazzini tedeschi ma i tre, tra i dodici e i tredici anni, sono riusciti a superare tutte le prove di idoneità alla parte.

Valeria Cazacu, primo soprano, Tommaso Copparo e Carlo Scarponi, la prima di origini moldave ma residente a Macerata da tempo, gli altri maceratesi doc, interpretano le forze benefiche che aiutano i protagonisti, Tamino e Pamina ma anche Papageno. I fanciulli incoraggiano gli eroi del Flauto in momenti drammatici, quali l’anelito al suicidio di Papageno nel secondo atto, e annunciano i tre principi fondamentali della iniziazione massonica alla base dell’opera: costanza, tolleranza e segretezza.

A favore dei tre ragazzini, che provengono dai Pueri Cantores, una lunga esperienza (a partire dai 6-7 anni), la sperimentazione continua e soprattutto la fortuna di “non avere la muta” alla voce che è ancora quella di bambini.

“Ma non è solo una questione di lingua – assicura il direttore del coro Zamberletti dei Pueri, Gianluca Paolucci – si tratta di una parte decisamente complessa, al punto che in Germania ci sono scuole ad hoc per la preparazione dei solisti in gruppi corali, la più importante è la Toelzer Knaben Chor”.

Un ruolo fondamentale nelle audizioni lo hanno svolto il maestro Pier Luigi Pizzi e il direttore d’orchestra Guillaume Tournier. Quest’ultimo ha risolto alcuni momenti di difficoltà, specialmente relativi alla pronuncia.

Ma quale è stato l’impegno più gravoso? “Parliamo di ragazzi piuttosto vivaci – conclude Paolucci – giocano tanto a pallone e rischiano di compromettere la voce…ma la verità è che questo ruolo lo hanno conquistato con le loro forze e lo meritano pienamente”.

Ci sono anche quattro riserve che è doveroso citare: Dario Vinciguerra e Andrea Monachesi, Silvia Foresi e Michele Tartuferi.