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Ostia Antica: Premio Roma alla VII edizione Letteratura e musica nel Teatro Romano

| Con la Cultura, trionfano valori ed umana solidarietà.

di Giuseppe Orsini


Martedì 18 luglio sono stati proclamati e premiati i vincitori della VII edizione del Premio Roma nel Teatro Romano. Presenti almeno 3.500 persone.
Cornice: gli Scavi di Ostia Antica, i pini romani e l’incantesimo della serata estiva romana.
Nota storica: il Teatro Romano di Ostia Antica è stato edificato oltre 2.000 anni or sono.
Da qui partiva realmente la Strada Consolare Salaria. Dal Tirreno all’Adriatico.
Sorvolo sulle personalità presenti: sono altre le cose che contano.

La serata è iniziata con un concerto – nell’acustica perfetta del teatro all’aperto – dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia diretta da Carlo Rizzari, con la partecipazione straordinaria del violinista Salvatore Accardo.
Dopo il “Concerto n. 5 in la maggiore per violino ed orchestra” K. 219 di Wolfgang Amedeus Mozart, è stato eseguito, di Nicolò Paganini, “Il Carnevale di Venezia. - Variazioni per violino e orchestra”.
Da restare estasiati.

La Banda della Polizia Municipale di Roma, diretta dal Maestro Nello Narduzzi, ha eseguito
a. di Ludwig van Beethoven: Inno alla gioia (Inno dell’Unione Europea) dalla IX Sinfonia
b. di Claude-Joseph Rouget De Lisle: Inno Nazionale Francese
c. di Goffredo Mameli – Michele Navarro: Inno Nazionale Italiano.
La quasi totalità dei presenti ha seguito in piedi l’Inno Nazionale Francese (malgrado la finale dei Mondiali e . . . annessi).

Tutti, indistintamente, abbiamo cantato l’Inno Nazionale Italiano.
E’ seguita la proclamazione dei vincitori.
Il Premio speciale per la Musica è andato a Salvatore Accardo.
Per la Narrativa Straniera ha vinto Tahar Ben Jelloun per “Mia madre, la mia bambina”. Editore: Einaudi. L’Autore, nato in Marocco, vive a Parigi.
Per la Narrativa Italiana ha vinto Melania Mazzucco per “Un giorno perfetto”. Editore: Rizzoli. L’Autrice è nata e vive a Roma.

Per la Saggistica ha vinto Franco Ferrarotti per “Il Capitalismo”. Editore: Newton & Compton. L’Autore sostiene che a tramontare è stato il socialismo, non il capitalismo. Quest’ultimo va regolato ed armonizzato.
Corre l’obbligo citare e ringraziare gli animatori del Premio Roma; sono, fin dal 2000, prima edizione, Aldo Milesi, Presidente del Premio e Sergio Campailla, Presidente della Giuria.
Durante la serata sono stati evidenziate due necessità: a sera, meglio leggere buoni libri e guardare meno televisione e curare maggiormente l’educazione musicale dei giovani.

Lieta sorpresa finale.
I nomi dei premiati per la musica e la letteratura erano nell’aria.
La vera sorpresa è stato il Premio per lo Sport.
Abbiamo rivissuto insieme gli ultimi cinque minuti della telecronaca dell’ultima gara delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006: la 50 Km di fondo.
Telecronista: Manuela di Centa, pluricampionessa Mondiale ed Olimpica di sci, membro del Coni e del CIO e parlamentare (FI).


Alla gara partecipava il fratello, Giorgio di Centa già vincitore della medaglia d’oro nella staffetta 4x10 km.
In volata ha vinto Giorgio di Centa, insignito del Premio per lo Sport.
Il Premio consisteva di: una statua raffigurante la Venere della conchiglia realizzata dalla Richard Ginori sul modello scolpito nel II secolo dopo Cristo e conservata nel Museo degli Uffizi, un orologio della Sector ed un premio in denaro. I premi erano uguali per tutti.
Giorgio di Centa ha restituito al Presidente del Premio Roma, Aldo Milesi, il premio in denaro pregandolo di devolverlo all’Associazione dei Caduti delle Forze dell’Ordine morti in servizio.

Per i loro figli. Per i loro orfani
Il gesto, compiuto con l’autorizzazione del Comando dell’Arma dei Carabinieri, è particolarmente significativo.
Il Graduato dell’Arma – in divisa – di Centa aveva appena detto di essere, a 34 anni, padre di tre bambine e che la moglie, presente in Teatro, è in attesa del quarto figlio.
Il gesto del Carabiniere è stato accolto con una autentica, prolungata e commossa ovazione.
Ogni commento è superfluo.

I valori morali del popolo italiano, dei semplici, sono indescrivibili.
Nello Sport possiamo essere fieri della Nazionale di Calcio, di Giorgio di Centa e di tanti altri.
Distanti in modo abissale dalla classe politica e dai dirigenti dello sport.
Calciopoli docet. Purtroppo.

20/07/2006





        
  



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