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Carta di Fonte Avellana, Carrabs:" Riprendere il dialogo e rilanciare l’inizia"

| ANCONA - La Carta di Fonte Avellana, è stata firmata il 18 maggio 1996, con l'adesione della Regione Marche, dell’UNCEM, dell'URPM sotto l’egida della Comunità Monastica di Fonte Avellana.

“A dieci anni dalla firma della Carta di Fonte Avellana si impone oggi un rilancio dell'iniziativa, necessariamente preceduto da una riflessione sui nodi che non hanno consentito di raggiungere tutti gli obiettivi né di mantenere costante nel tempo l'attenzione attorno ai problemi della montagna, al punto che alla preoccupazione unanime delle forze politiche sulla necessità di riequilibrio tra i territori montani e costieri non hanno fatto seguito le necessarie risorse finanziarie”. Così l’assessore regionale con delega ai Territori montani e Politiche per la montagna, Gianluca Carrabs, all’indomani della Giornata di incontro e confronto, svoltasi venerdì scorso a Fonte Avellana e dedicata proprio alla Carta che dalla località marchigiana prende il nome.

La Carta di Fonte Avellana, vero e proprio documento programmatico per lo sviluppo e la conservazione delle zone montane, è stata firmata il 18 maggio 1996, con l'adesione della Regione Marche, dell’UNCEM, dell'URPM (Unione delle province marchigiane), delle principali centrali cooperative operanti nelle Marche (Associazione Generale delle Cooperative Italiane, Confederazione delle Cooperative Italiane, Lega Nazionale Cooperative e Mutue, Unione Nazionale Cooperative Italiane), sotto l’egida della Comunità Monastica di Fonte Avellana. Successivamente si sono aggiunte le adesioni della Copagri, dei sindacati Cgil Cisl e Uil, di Banca delle Marche.

“Da allora, però – continua Carrabs - la spinta che aveva portato all'approvazione della Carta si è via via affievolita, probabilmente anche a causa delle aumentate difficoltà finanziarie degli enti locali, tanto che non ci sono stati sostanzialmente altri stanziamenti di fondi per nuove iniziative da parte della Regione, ad eccezione di quelli relativi al fondo per la montagna”.

Tentativi diversi di rivitalizzazione furono fatti a partire dal 2000: in quell'anno, nel mese di febbraio, la Giunta Regionale approvò lo schema di protocollo d'intesa con la disciplina del funzionamento degli organi di concertazione previsti dalla Carta di Fonte Avellana e successivamente, il 18 ottobre, la Regione Marche aderì all'Associazione Collegium Scriptorium Fontis Avellanae. Tra le iniziative di rilievo che comunque sono state portate avanti, degna di nota è nel 2002 l'approvazione del protocollo d'intesa tra Regione Marche, amministrazioni provinciali delle Marche, amministrazioni comunali di buona parte dei maggiori Comuni della regione, l’Ente Olivieri di Pesaro e l’Eremo di Fonte Avellana, per la realizzazione delle iniziative di valorizzazione del patrimonio bibliografico storico regionale nell'ambito del progetto Collectio Thesauri.

“L'impegno della Regione Marche - ha dichiarato l’assessore Carrabs - e in particolare dell’assessorato alle Politiche della montagna è quello di riprendere la riflessione su questi temi e rilanciare l'iniziativa, anche attraverso la discussione sul Patto per lo Sviluppo e comunque a partire dal dibattito che si è aperto sulla necessità di sviluppo e tutela del territorio montano marchigiano, con la Regione che, più che imporre proprie scelte dall’alto, si impegna ad ascoltare e a recepire le istanze che salgono dal territorio e dalle forze sociali”.

10/07/2006





        
  



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