“Lo sport è gioia di vivere, è gioco e va valorizzato per la sua capacità di stringere vincoli di amicizia e l'apertura gli uni verso gli altri”. Quando Giovanni Paolo II lanciò questo messaggio al Giubileo degli sportivi il liceo fermano aveva già intuito quello che è il valore vero dello sport.

Un veicolo per educare. Per formare uomini. Concezione ancor più vera oggi, al termine del torneo di calcetto col quale il Paolo VI ha chiamato a raccolta diversi istituti del territorio, per festeggiare i 50 anni del Seminario Arcivescovile. Il calcetto, sport che come pochi crea spirito di collaborazione e abitua i ragazzi alla competizione, è solo il primo passo di un progetto più grande che vede protagonista il Paolo VI.

L'obiettivo è far conoscere ai giovani, anche non di Fermo, un luogo dove poter creare un centro sportivo scolastico capace di coinvolgere docenti, alunni e genitori. Una realtà nuova, una scommessa da vincere. Per la cronaca il torneo è stato vinto dagli studenti della Betti-Fracassetti, sezione di Capodarco, che nella combattuta finale hanno superato 3-2 la Media di Cupra Marittima.

Al momento della premiazione, con gli assessori Iommi e Di Felice, dopo il saluto dei professori Salemme e Venturiello e dell'organizzatrice Cinzia Francioni, il professore-allenatore dei vincitori ha ringraziato il Paolo VI per l'iniziativa e per la valenza educativa: agonismo, sicuramente, insieme a rispetto e fair play. Si può rifare.