Pasqua: gli agnelli vanno sempre piu a ruba
| ANCONA - Continua londata di furti negli allevamenti Coldiretti propone il riconoscimento dellIGP
Agnello a ruba in tutti i sensi in vista della Pasqua. L’ondata di furti che ha colpito gli allevamenti marchigiani non ha risparmiato la tradizionale carne per il pranzo di Pasqua che secondo i dati Coldiretti sarà presente in una tavola su tre, grazie anche al crollo dei consumi di pollo a causa della psicosi da aviaria.
Nella notte tra venerdì e sabato scorsi l’ultimo episodio, con altri 250 agnelli (e una sessantina di pecore) rubati a Corridonia. Un furto che si sospetta essere stato messo a segno dalla solita banda che da qualche tempo imperversa nelle Marche. Grave il danno economico subito sino ad oggi dalle aziende, che tra valore dei capi e mancato guadagno hanno visto sparire, assieme ai 670 capi rubati, almeno 70mila euro. Ma con i furti di bovini il conto si allunga fino a toccare quasi i due milioni di euro.
“La grave mancanza per gli agnelli di una etichetta di origine obbligatoria come quella già prevista per la carne bovina e il pollame - denuncia la Coldiretti Marche - impedisce che attraverso la rintracciabilità delle produzioni si possano più facilmente scoprire i colpevoli che possono così mettere in commercio prodotti senza le necessarie garanzie sanitarie”. Da qui l’idea di promuovere alcune iniziative la presentazione al Ministero delle Politiche Agricole della proposta di riconoscimento per l'agnello del Centro Italia Igp. Un impegno portato avanti da Coldiretti e Unapoc. La nuova denominazione tutelerà le carni di agnello, leggero e pesante, nonché del "castrato", prodotte nelle Marche e in altre cinque regioni del Centro Italia (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria).
Gli animali destinati al marchio IGP devono essere nati, allevati e macellati nella regioni indicate con una alimentazione a base di latte materno e, oltre al pascolo, con possibili integrazioni sempre con prodotti vegetali. Inoltre, è prevista anche la possibilità di differenziare il prodotto in base all'origine in realtà montane e si è prevista oltre a quella dell'IGP una eventuale ed ulteriore specifica di “Prodotto della montagna”, valorizzando anche la storica e sempre attuale pratica della transumanza. Coldiretti Marche, Bovinmarche e Ovinmarche hanno inoltre presentato il marchio dell’ Agnello della Marca con la novità dell’etichetta commestibile, ovvero che può essere cotta assieme alla carne. Una soluzione che dà la sicurezza ai consumatori di mettere nel piatto carne marchigiana doc, anche grazie al fatto che il marchio non può essere tolta senza essere strappata.
Nella notte tra venerdì e sabato scorsi l’ultimo episodio, con altri 250 agnelli (e una sessantina di pecore) rubati a Corridonia. Un furto che si sospetta essere stato messo a segno dalla solita banda che da qualche tempo imperversa nelle Marche. Grave il danno economico subito sino ad oggi dalle aziende, che tra valore dei capi e mancato guadagno hanno visto sparire, assieme ai 670 capi rubati, almeno 70mila euro. Ma con i furti di bovini il conto si allunga fino a toccare quasi i due milioni di euro.
“La grave mancanza per gli agnelli di una etichetta di origine obbligatoria come quella già prevista per la carne bovina e il pollame - denuncia la Coldiretti Marche - impedisce che attraverso la rintracciabilità delle produzioni si possano più facilmente scoprire i colpevoli che possono così mettere in commercio prodotti senza le necessarie garanzie sanitarie”. Da qui l’idea di promuovere alcune iniziative la presentazione al Ministero delle Politiche Agricole della proposta di riconoscimento per l'agnello del Centro Italia Igp. Un impegno portato avanti da Coldiretti e Unapoc. La nuova denominazione tutelerà le carni di agnello, leggero e pesante, nonché del "castrato", prodotte nelle Marche e in altre cinque regioni del Centro Italia (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria).
Gli animali destinati al marchio IGP devono essere nati, allevati e macellati nella regioni indicate con una alimentazione a base di latte materno e, oltre al pascolo, con possibili integrazioni sempre con prodotti vegetali. Inoltre, è prevista anche la possibilità di differenziare il prodotto in base all'origine in realtà montane e si è prevista oltre a quella dell'IGP una eventuale ed ulteriore specifica di “Prodotto della montagna”, valorizzando anche la storica e sempre attuale pratica della transumanza. Coldiretti Marche, Bovinmarche e Ovinmarche hanno inoltre presentato il marchio dell’ Agnello della Marca con la novità dell’etichetta commestibile, ovvero che può essere cotta assieme alla carne. Una soluzione che dà la sicurezza ai consumatori di mettere nel piatto carne marchigiana doc, anche grazie al fatto che il marchio non può essere tolta senza essere strappata.
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12/04/2006
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