La ricetta di Confcommercio contro la crisi
Ascoli Piceno | ROMA: Dal Consiglio Nazionale della Confcommercio i 10 punti per risollevare il paese.
di Cav. Uff. Benito Calvaresi
Il Consiglio Nazionale della Confcommercio, presieduto dal Presidente Nazionale dott. Carlo Sangalli, si è riunito presso la sede Confcommercio di Roma per discutere un importante contenuto di bozza riservata affinché i nostri politici, soprattutto i più rappresentativi, non trascurino di tener presente il suo significato e cerchino di attuare alcune indicazioni che riteniamo siano importanti per rimettere in moto il nostro Paese.
Il problema di fondo del nostro Paese è quello di riuscire a sfuggire alla trappola della crescita lenta: una crescita troppo lenta, che rende peraltro difficile lo stesso cammino del risanamento strutturale dei conti dello Stato.
Per questo pensiamo che, nel corso della prossima legislatura, sia necessario uno sforzo straordinario e convergente delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, del governo, del Parlamento e delle forze sociali – quasi un “patto di legislatura” – per rispondere alla crisi strutturale del nostro sistema produttivo ed agli effetti del suo piazzamento competitivo all’interno del mercato globale.
Alla costruzione di questo patto, Confcommercio intende contribuire, anzitutto segnalando il ruolo che può essere svolto dalle Piccole e Medie Imprese e dall’intera area dell’economia dei servizi.
Accrescere la competitività e la produttività di queste imprese e dei servizi, è, infatti, un’occasione straordinaria per rilanciare la crescita e l’occupazione; questa non è una tesi di “parte”. E’ una constatazione di fatto, testimoniata da quanto è avvenuto ed avviene nelle economie che, in questi anni, sono più rapidamente cresciute.
A partire, naturalmente, dall’economia statunitense il cui aumento di competitività e di produttività – negli ultimi dieci anni- è stato largamente dovuto al rapporto tra innovazione e sistema dei servizi. Proponiamo dunque – fin da ora – e nella fase del confronto tra il Paese e gli schieramenti politici, in vista dell’appuntamento elettorale, dieci azioni, il cui obiettivo è esattamente quello di rimettere in moto il Paese:
I. Ridurre il cuneo fiscale e contributivo;
II. Rivedere l’esperienza degli studi di settore e controllare tributi e tariffe locali;
III. Rendere più competitivo il sistema turismo;
IV. Sostenere l’innovazione nel terziario e migliorare l’accesso al credito;
V. Ridurre il deficit di dotazione infrastrutturale;
VI. Ridurre i costi dell’energia e liberalizzare le telecomunicazioni;
VII. Arricchire il rapporto tra formazione e lavoro;
VIII. Sostenere la semplificazione e rafforzare la sussidiarietà;
IX. Valorizzare le risorse: le città e le reti distributive;
X. Valorizzare le risorse: il Mezzogiorno.
Alla costruzione di un “patto di legislatura” contribuiamo, dunque, con la proposta di un “patto per il Terziario”, che si sostanzia nella segnalazione di dieci linee strategiche di azioni, riassumibili in almeno quattro grandi obiettivi programmatici, tutti funzionali al rilancio della competitività del sistema dei servizi di mercato e, dunque, del Paese nel suo complesso:
„« L’apertura di una riflessione seria ed approfondita sugli esiti della riforma del commercio del ’98 e sulla fase di esordio del cosiddetto “federalismo commerciale”: per mettere a punto regole e politiche per un pluralismo distribuito capace di confrontarsi con un mercato sempre più concorrenziale;
„« Il riconoscimento politico della centralità delle scelte per la competitività del turismo italiano come straordinaria occasione di sviluppo economico e di crescita dell’occupazione: per intervenire sulla struttura delle aliquote IVA del settore e per una coordinata governance nazionale;
„« L’avvio di un processo diffuso, sistematico e di lungo periodo di investimenti per l’innovazione nel sistema dei servizi per coordinare, all’interno di una normativa quadro, la definizione delle specificità dell’innovazione tecnologica ed organizzativa del settore e gli strumenti conseguenti a sostegno degli investimenti e della formazione;
„« La compiuta attuazione, nel corso della prossima legislatura, dei contenuti del “patto per la logistica”: per ridurre, attraverso una selezionata programmazione degli interventi e la loro coerente quotazione finanziaria, il deficit di dotazione infrastrutturale del Paese.
Tutto ciò è stato ribadito nella riunione del Consiglio Nazionale del 28 Febbraio c.a. e verrà esposto ai massimi esponenti politici , Presidente del Consiglio ed altri rappresentanti di grande levatura, a breve e con loro discusso per una auspicabile attuazione.
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01/03/2006
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