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Provincia ricorre al tar contro la “Turbogas”

| MACERATA- Intentano l’azione legale anche i comuni di Treia e di Pollenza, legambiente e i residenti


La Provincia di Macerata impugna davanti al Tar il decreto ministeriale di compatibilità ambientale sulla centrale turbogas a Berta di San Severino. Lo ha deciso la Giunta provinciale, che sul “caso” ha approvato una specifica deliberazione.

Lo stesso ricorso viene presentato anche dai Comuni di Treia e Pollenza, da Legambiente Marche e dal “Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione della valle del Potenza” che rappresenta gli abitanti dell’area interessata dal progetto.

Gli enti e i soggetti ricorrenti, dando vita ad azioni legali autonome ma convergenti, chiamano in causa il giudice amministrativo contro il ministero dell’Ambiente, il ministero dei Beni e le attività culturali e la Commissione per le valutazioni di impatto ambientale presso il ministero dell’Ambiente. Chiedono l’annullamento del decreto con cui è stata pronunciata la compatibilità ambientale della centrale termoelettrica della potenza di 370 MW da ubicare in località Berta di San Severino.

I motivi addotti sono gli stessi: violazione e falsa applicazione della Legge 55 del 2002, carenza assoluta di motivazione, eccesso di potere per carenza di presupposti, travisamento dei fatti, difetto di istruttoria, irrazionalità manifesta e così via. Insomma, un “no” netto e corale contro la turbogas, ribadito anche in una conferenza stampa convocata congiuntamente per spiegare le ragioni dell’iniziativa intrapresa.

La decisione di ricorrere al Tar da parte della Provincia è stata illustrata dagli assessori provinciali all’Ambiente, Carlo Migliorelli, e all’Urbanistica, Cesare Martini. Con loro erano presenti – per riferire sulle rispettive azioni e ribadire l’unità d’intenti – i sindaci di Pollenza e Treia, Sabrina Ricciardi e Luigi Santalucia, il presidente regionale di Legambiente, Luigino Quarchioni, e il rappresentante del Comitato, Luca Maria Cristini. Tutti hanno messo in risalto l’inopportunità di costruire una centrale di quelle proporzioni e, in particolare, di volerla impiantare su un territorio che ha – e vuole conservare – ben altre vocazioni: agricoltura, turismo culturale e ambientale, imprenditorialità artigiana.

“Chiediamo alla Regione Marche – hanno detto – che continui a negare l’intesa con il ministero delle Attività produttive sulla fattibilità del progetto e che dia presto attuazione al Piano energetico ambientale regionale, il quale non prevede l’installazione di centrali simili sul territorio marchigiano e incentiva l’utilizzo delle risorse rinnovabili. Chiediamo inoltre che la Regione ci affianchi in questo ricorso al Tar contro il decreto ministeriale”.

09/02/2006





        
  



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