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Da Tolentino a Catania “l’altra faccia della verità”

| TOLENTINO - Tema portante: la bugia, che secondo il sondaggio condotto in occasione della biennale di Tolentino vede al primo posto i politici; seguono i giornalisti e i commercianti. Oltre 1 miliardo e 400 mila bugie dette ogni anno dai soli adulti.

La sezione Arte di Etnafest ’06, promossa dalla Provincia e dall’APT di Catania, sotto la direzione artistica di Angelo Scandurra ospita, dall’11 al 26 febbraio alle Ciminiere di Catania, la mostra “Da Tolentino a Catania”. Direttore artistico della Biennale di Tolentino è Lorenzo Marini, creativo, mentre il curatore della mostra è il catanese Lorenzo Guarnera, anch’egli creativo pubblicitario. Da Tolentino a Catania si presenta al pubblico con una rassegna di 120 opere di Autori provenienti da ogni parte del mondo, un panorama significativo dopo la selezione delle 1470 opere a concorso, pervenute da 60 Paesi dei cinque continenti (dall’Argentina all’Uzbekistan, attraversando l’Europa): disegni, quadri, acquarelli, oli, stampe, fotografie, sculture ed altre “bizzarrie”. I lavori sono stati selezionati secondo parametri che privilegiano l’originalità alla tecnica, il coraggio alla banalità.

Come sottolinea Guarnera, “L’Umorismo è da sempre chiave intelligente e trasversale con la quale siamo chiamati e riflettere sulle cose importanti. Una striscia umoristica blasfema è in grado addirittura di smuovere intere “montagne”…! Il “catanese” per eccellenza ha tra le sue peculiarità proprio un certo umorismo innato, ovvero l’essere “liscio”, cioè spassoso. Con la sua “trascinata” dialettale – lìscia, appunto – con sarcasmo e spavalda autoironia, scompone e ricompone i proverbi, oppure il nome del primo cittadino di turno, esalta esasperondoli i difetti dei suoi amici. È un “satirista” per vocazione. Portare a Catania un’esposizione d’arte contemporanea sotto il comune denominatore dell’umorismo permette di valorizzare il legame indissolubile tra Arte, Società e Pubblicità. Gli autori delle opere di questa mostra sono vignettisti, pittori, scultori, pubblicitari e designers provenienti da culture diverse. Ognuno di loro, seppur attraverso un unico tono “l’ironia”, ha adoperato la sua personalissima visione”.

TEMPO DI ELEZIONI: TORNA ATTUALE L’INDAGINE SULLA BUGIA DELLA BIENNALE DELL’UMORISMO DI TOLENTINO

In un periodo in cui si parla molto di politica, par condicio, elezioni, programmi politici, confronti-tv ed interviste, l’indagine presentata da Enrico Finzi alla 23° edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino, e che sarà presentata a Catania all’Etna Fest dal prossimo 11 febbraio, torna particolarmente attuale.

I più bugiardi d’Italia? Al primo posto i politici, per ben il 72,3% degli Italiani.

Al secondo posto, ma molto distanziati, i giornalisti (42,1%) e i commercianti (40,3%). Non potevano mancare i pubblicitari, considerati bugiardi dal 36.8%, mentre solo il 33,9% ha indicato i criminali. Come da tradizione non potevano mancare le donne (considerate bugiarde dal 25,1%) e gli imprenditori (24,9%). E gli uomini? Sono ritenuti super bugiardi solo dal 20,6%, percentuale appena più alta di quella di chi ritiene bugiardi i sacerdoti (19,5%). Al decimo posto i giovani (18,5%), che superano prostitute (considerate super bugiarde dal 12,4% ) e medici (10,1%). “Il tema della Biennale dell’Umorismo è quanto mai attuale:”l’altra faccia della verità”. Chi non ha a che fare con una mezza verità, con una mezza bugia o con le verità semplicemente non dette dagli altri? –sottolinea Lorenzo Marini, creativo pubblicitario e direttore artistico della Biennale – Gli “altri siamo tutti noi. E la nostra ricerca dimostra che quotidianamente si dicono e si ascoltano tantissime bugie. Oltre 1 miliardo e 400 mila bugie dette ogni anno dai soli adulti. Quasi 3 milioni 800 mila al giorno. Italiani popolo di super-bugiardi? Forse, ma forse bisognerebbe rivedere il significato stesso della bugia”.


E ANCORA, QUESTA LA TOP TEN DELLE TIPOLOGIE DI BUGIE PIÙ DETTE NEL NOSTRO PAESE:

Al primo posto quelle per trarre profitto in ambito lavorativo (con i superiori, i colleghi, i clienti), seguite, al secondo, da quelle piccole e veniali per viver meglio la propria vita quotidiana senza rogne. Molto utilizzate, tanto da piazzarsi al terzo posto, le bugie dette a fin di bene, per non dare dispiaceri e per evitare di far del male. Al quarto quelle per evitare controlli e critiche o per sfuggire alle proprie responsabilità (con le autorità, i superiori, i genitori, ecc.) e quelle volte a difendere la propria “privacy” (quinto posto). Sesto posto per quelle finalizzate a frequentare delle persone di nascosto (sia amici non apprezzati da famiglia o amante) e quelle dette esclusivamente per mantenere la pace in famiglia (settimo posto). Chiudono questa vera compilation delle bugie più utilizzate dagli Italiani quelle scolastiche (ottavo piazzamento), sugli acquisti (nono) e le bugie che si utilizzano nelle relazioni sociali, come i falsi complimenti (al decimo). Quasi non vengono neanche considerate bugie le scuse inventate per giustificare un ritardo, per farsi ubbidire o per coprire Ma gli Italiani come considerano il mentire? Sarà forse il fatto che dire le bugie sembrerebbe una sorta di sport nazionale, ma ben il 65% afferma che a volte è necessario o utile. Solo il 21% è categorico nel dire che è sempre sbagliato mentire mentre addirittura l’11% sostiene che spesso è utile a chi le dice ed anche a chi le ascolta. Non solo, il 39% di coloro che giudicano sempre sbagliato mentire è incoerente: riconosce frequentemente di farlo e, in un caso su sei, assai spesso.

Quali sono le fasce della popolazione che riconoscono di avere detto bugie nell’ultimo anno? In termini percentuali sembrerebbero i giovani tra i 15 e i 24 anni (66%), considerando però che la popolazione che appartiene a questa fascia di età è di 6 milioni 185 mila, il totale di giovani che ha detto bugie nell’ultimo anno ammonta a poco più di 4 milioni. Lo stesso vale per i giovani adulti (25-34 anni di età): il 52% di loro dice di aver raccontato bugie nell’ultimo anno, ovvero 4 milioni 500 mila (su un totale di 8 milioni 600 mila).

I veri bugiardi sono insomma gli italiani tra i 35 e i 64 anni di età: il 45% del totale è pari a 10 milioni 500 mila tra uomini e donne. Andando ancora di più nello specifico, ben il 50% di chi ha figli (bambini e ragazzi), ha ammesso di aver detto delle bugie nei 12 mesi trascorsi, così come il 48% degli uomini tra i 15 e i 79 anni di età (quasi 11 milioni). Gran bugiardi anche i celibi/nubili (60%, pari a 27 milioni 900 mila) e chi risiede nelle metropoli e nelle città con più di mezzo milione di abitanti (49%), tanto che Roma è la capitale italiana della bugia.

Si ricorda che La ricerca è stata realizzata tra il 24 ed il 27 giugno 2005 tramite 1.002 interviste telefoniche ad un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 15 ed i 79 anni (pari a 46.8 milioni di adulti) da Astra/Demoskopea, utilizzando il metodo CATI (computer aided personal interviewing) nel rispetto delle norme ESOMAR.


Come sostiene il direttore artistico di Etnafest Angelo Scandurra “Da Tolentino a Catania, attraverso la trasversalità dell’arte e sotto lo spirito umoristico, rappresenta una nuova occasione per riaffermare lo scambio di culture fra i popoli del mondo, soprattutto quando una tale iniziativa si svolge tra le vivacità di una città come questa, storicamente crocevia di civiltà. Dobbiamo dire che tutto ciò non sarebbe avvenuto se non ci fosse stato il contributo e l’accoglienza della Provincia Regionale e dell’APT di Catania, che con notevoli sforzi sostengono Etnafest, rassegna di taratura internazionale e nostro fiore all’occhiello. Un sentito ringraziamento va anche al Comune di Tolentino per aver gentilmente concesso le opere.”

09/02/2006





        
  



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