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Un ricordo indelebile

Monteprandone | Don Giussani un’ eredità viva che alimenta incessantemente il nostro essere cristiani perché testimoni di quell’incontro che da oltre 2000 anni ci salva e ci risana.

di Fernando Ciarrocchi


Il 22 febbraio 2006 è il giorno che cronologicamente ci ricorda con quanta velocità è già trascorso un anno da quel 22 febbraio 2005, giorno in cui tutto il mondo apprendeva la dipartita di quello straordinario sacerdote che si chiama e non si chiamava . mons LUIGI GIUSSANI.
Si chiama perché la sua esistenza è a tutti gli effetti un ricordo davvero indelebile impresso nelle menti e nei cuori, quindi, il suo magistero, la sua militanza nella difesa e nella promozione dei valori cristiani tra i giovani e gli adulti è per tutti, ma in particolare per tutti coloro che l’hanno seguito, tra cui lo scrivente, e continuano, più di ieri a seguirlo, una presenza sempre viva e ricca di significato straordinario.

La cultura, la sensibilità, l’amore per l’arte , per la musica, hanno fatto parte dell’immenso bagaglio di umanità appartenuto al GIUS che lui, però, grazie al carisma e alla grande attitudine a comunicare che gli erano propri, è riuscito a trasmettere a migliaia e migliaia di giovani dando loro la possibilità di comprendere il senso vero di un’avventura appassionante , e, nonostante tutto bella, che si chiama VITA.

E’ stata e rimane unica la sua stupenda frase quando rivolgendosi alle numerose platee di giovani che incontrava in tutta Italia disse, con la sua voce inconfondibile “ ragazzi , cosè il cristianesimo? E’ UN FATTO, un avvenimento , ma soprattutto UN INCONTRO con COLUI CHE CI HA AMATO E CI AMERA’ ALL’INFINITO TANTO DA AVER DONATO LA SUA VITA PER NOI “

Nulla di più vero e reale. L’essere cristiani è il dono di riconoscere la PRESENZA DI UN ALTRO CHE SEMPRE COMUNQUE CONTINUA A DARE IL SENSO PRIMO ALLA VITA DI TUTTI NOI.

Concetto questo egregiamente ripreso da Sua Santità , Benedetto XVI, nella sua prima enciclica “ DEU CARITAS EST” quando scrive
“ All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” .

Nel leggere e meditare questa frase bellissima e intensissima si comprende quanto sia stato e quando è il nostro amatissimo Don Giussani , fondatore di quel grande movimento ecclesiale quale è Comunione e Liberazione. Ci ha trasmesso, comunicato e testimoniato uno stile di essere cristiani che nella quotidianità riconosce la PRESENZA DEL MISTERO e per questo agisce e vive in nome e per conto di questa.

Non caso lo straordinario Don Giussani non si è mai stancato di ripetere “ si è sempre cristiani, dal mattino, quando per grazie e per volere di DIO ci svegliamo, fino alla sera”, ciò sta a significare che la preghiera quotidiana è l’agire da cristiani in ogni dove in cui siamo chiamati a vivere, operare: in famiglia, nel lavoro, in politica, con gli altri, sempre e comunque.

Questo è il cristiano che non ha timore di essere tale , non si vergogna della sua identità.

Dunque, l’eredità di Don Luigi Giussani non è qualcosa del passato, ma un avvenimento che provoca la nostra ragione e la nostra libertà..
Così si è espresso Don Carròn , attuale guida di Comunione e Liberazione , degno erede di cotanto fondatore.

Dall’illuminato e splendido testo della “DEUS EST CARITAS” abbiamo un’ altra frase bellissima che ci fa rendere conto di quanto sia stato ed eletto un figlio di DIO come Don Giussani
“ ILSIGNORE SEMPRE DI NUOVO CI VIENE INCONTRO ATTRAVERSO UOMINI NEI QUALI EGLI TRASPARE”

Ebbene la chiave di interpretazione di questa riflessione è nell’espressione “ attraverso uomini nei quali Egli traspare” ebbene, Don Giussani è sicuramente a pieno titolo tra costoro mirabilmente eletti.

Don Julian Carronn , in occasione della ricorrenza del primo anno della morte, scrive “
Davanti a questa data è impossibile che non ci invada una ondata di gratitudine e di commozione per la sua persona e la sua opera. Anche se avvertiamo la sua mancanza, non ci siamo sentiti orfani. Anzi, l’abbiamo sperimentato tutti più padre che mai. Attraverso di lui, Cristo continua ad essere all’opera tra di noi. Il carismo ci affascinerà sempre di più soltanto se diventa esperienza nella nostra vita quotidiana. Questo implica giudicare tutto ciò che accade con il criterio che un Altro ha messo dentro di noi: il cuore. Seguire il giudizio del cuore è seguire DIO che ci ha creato con quel complesso di esigenze e evidenze, che costituiscono il nostro volto intimo: la sete di verità, bellezza , di giustizia ecc… . ( Ex, TRACCE – Febbraio 2006 )

22/02/2006





        
  



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