Noi, donne ascolane, stupite e indignate, non ci sentiamo di tacere nei confronti della mostruosa sentenza della terza sezione penale della Cassazione che definisce meno grave lo stupro di una ragazzina di quattordici anni da parte del suo patrigno, perché non più vergine.

La convinzione è quella, antica quanto il mondo, secondo cui il corpo di una donna o è genesi del male, o oggetto da usare. E l’oggetto, ovviamente, se è vecchio, se è già stato usato, ha minore valore.

Il senso di questa sentenza è la riproposizione di valori maschili, sempre presenti e difficili da estirpare, segno di una cultura arretrata che ci vorrebbe riportare ai tempi in cui esisteva il delitto d’onore, il matrimonio riparatore e lo stupro era un reato contro la morale.

A questa nuova restaurazione delle leggi, delle sentenze, dei comportamenti ci opporremo con rinnovato impegno per riappropriarci di spazi di aggregazione e rielaborazione politica.
Invitiamo le donne di Ascoli a sottoscrivere questo documento, a dare visibilità al nostro forte dissenso.

Il documento sarà a disposizione presso la libreria Rinascita (Piazza Roma) l’ AIED (via Asiago) di Ascoli Piceno e il Centro Servizi per il Volontariato (Via Milano) .

Sisa Merciai, Luciana Nespeca, Maria Antonietta Tisi, Rosanna Giovannozzi, Caty Gaspari, Mirella Pignoloni, Chicca Petrucci, Silvana Seienni, Riccarda Barbieri, Anna Negroni, Tiziana Amatucci, Isabella Barbieri, Marina Fiori, Adriana Bisonni, Elena Traini.