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Al via la stagione dei saldi invernali

| ANCONA - Vademecum del cliente per un acquisto sicuro.

Oltre 220 milioni di euro il valore dei saldi invernali, che incidono per oltre il 13% sul fatturato del settore tessile/abbigliamento e che vedono ogni famiglia spendere dai 300 ai 500 euro: questa l’analisi del Centro Studi Confcommercio Regione Marche sui dati relativi ai saldi invernali dell’ultimo triennio, dati che evidenziano una tendenza delle famiglie a concentrare sempre di più nel periodo dei saldi, l’acquisto di abbigliamento e accessori.

“Per i saldi 2006, le aspettative degli operatori del settore – secondo CONFCOMMERCIO MARCHE – sono di moderato ottimismo: le vendite natalizie non sono state effervescenti ma hanno manifestato qualche timido segnale di ripresa; la stagione autunno-inverno nel suo complesso però non è stata brillante e così sulla base delle rimanenze attualmente disponibili si può ipotizzare che gli sconti possano anche superare il 30%.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo – saldi che nelle Marche per l’anno 2006 sono previsti dall’8 Gennaio al I° Marzo -, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. CAMBI: La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519/ter c.c. introdotto dal D.Lgs.vo 24/2002). In questo caso, scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. PROVA DEI CAPI: Non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. PAGAMENTI: Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante, qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. PRODOTTI IN VENDITA: I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia, nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. INDICAZIONE DEL PREZZO: Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto ed il prezzo finale. Oltre a tali principi, Confcommercio segnala che ulteriori vantaggi o facilitazioni ai consumatori possono essere offerti dai commercianti aderenti alle iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, quali: “Saldi Chiari” nell’intera Lombardia.

03/01/2006





        
  



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