Milano Funeral. Il libro di Massimo Del Papa
Porto San Giorgio | Il libro, presentato ieri, oltre a costituire una critica pungente e amara, è anche un resoconto dettagliato della realtà milanese che si nasconde dietro agli eclatanti fatti di cronaca
di Enrica Mataloni
Ieri pomeriggio, presso la Sala Imperatori di Porto S. Giorgio, lo scrittore e giornalista Massimo Del Papa ha presentato il suo ultimo libro Milano funeral: epitaffio di una metropoli che non sa più vivere.
Il lavoro, condotto con l’inusitata tecnica del “giornalismo narrativo”, costituisce un’accurata inchiesta sulla realtà socio-culturale della più grande metropoli italiana.
L’autore, milanese d’origine e marchigiano d’adozione, dopo aver lasciato la sua città natale, ha con il tempo abbandonato gli iniziali sentimenti di nostalgia e rimpianto per sostituirli con l’astio e il rammarico nei confronti di una città che non sente più sua.
Milano è diventata invivibile: cinica e insensibile, costantemente protesa verso il mito del guadagno e indifferente nei confronti della cultura; una città che cerca disperatamente di essere alla moda e lo fa inventandosi un linguaggio tutto suo, fatto di diminutivi e vezzeggiativi incomprensibili (“mi faccia un caffettino leggermente macchiatino”) e intriso di assurdi inglesismi, che invece di sottolinearne l’agognato cosmopolitismo, ne annullano le tradizioni e l’identità culturale.
Così l’”aperitivo” diventa l’happy hours e le ditte di pompe funebri espongono l’assurda insegna “Milano funeral”, perché forse - sostiene Del Papa - a Milano si muore diversamente che nelle altre città d’Italia!
Il libro, tuttavia, oltre a costituire una critica pungente e amara, è anche un resoconto dettagliato della realtà milanese che si nasconde dietro agli eclatanti fatti di cronaca.
Quella di Del Papa è infatti un’inchiesta condotta alla “vecchia maniera”, girando per le strade e osservando le persone, chiedendo e curiosando, affinché, sullo sfondo delle generalizzanti statistiche, a parlare siano le singole storie umane. Così incontriamo la vecchietta, che a malapena riesce a sopravvivere con la sua misera pensione, e la giovane straniera che vende CD falsi per strada e ci si chiede non tanto come una così grande città possa permettere tutto ciò, ma semplicemente come faccia a ritenerlo normale.
E’ per questo che Del Papa è costretto a riconoscere che per la prima volta la piccola provincia, come quella in cui vive ora, grazie alla sua umanità, supera la grande metropoli.
Ma al di là delle critiche e delle polemiche, in questo libro trovano spazio anche le esperienze e le emozioni personali, affidate a bellissime pagine di intensa poesia, dove sopravvive il ricordo di persone care all’autore, come la vecchia prozia scomparsa di recente che porta via con sé il ricordo di una Milano che ormai non esiste più.
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23/01/2006
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